Oggi vi lascio la recensione di "Cheshire Crossing" di Andy Weir e Sarah Andersen, in uscita il 17 Novembre per Mondadori. Ringrazio la casa editrice per avermi dato l'opportunità di leggerlo in anteprima!
Titolo: Cheshire CrossingSono passati anni da quando Alice, Dorothy e Wendy hanno compiuto i loro favolosi viaggi nel Paese delle Meraviglie, a Oz e sull'Isola-che-non-c'è. Ora eccole qui, ormai adolescenti, a Cheshire Crossing: una scuola molto speciale dove impareranno a gestire le loro straordinarie esperienze e il loro dono di attraversare mondi magici. Ma proprio non sanno starsene buone buone sedute al banco, e iniziano di nuovo ad attraversare le dimensioni, lasciandosi dietro una scia di caos completo. E se fosse solo un po' di confusione il problema, poco male. Il fatto è che, senza volerlo, fanno incontrare la malvagia Strega dell'Ovest e Capitan Uncino, unito ora in una coppia davvero diabolica. Per fermarli le tre ragazze dovranno fare ricorso a tutti i loro poteri e mettere insieme una squadra di improbabili alleati da tutto il multiverso! Cheshire Crossing è un viaggio vertiginoso, divertente e sconfinato attraverso i classici della letteratura e i loro mondi fantastici come non avete mai osato immaginarli.
Recensione "Cheshire Crossing" di Andy Weir e Sarah Andersen
Cheshire Crossing nasce dalla mente di Andy Weir (autore di The Martian e Artemis) nel lontano 2006. All'epoca non era ancora famoso e aveva scritto e illustrato questa storia per poi pubblicarla nel suo sito. Dopo il successo del suo romanzo, l'editore decide di pubblicare questo crossover tra Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan e Il Mago di Oz. Ad illustrarlo però Sarah Andersen (Sarah's Scribbles) perché, come dice Weir stesso nella prefazione, disegnare è una faticaccia, non gli piace farlo, non imparerà mai a disegnare in modo decente.
Il risultato è qualcosa di assolutamente folle e geniale.
Le tre protagoniste sono Alice, Wendy e Dorothy, ormai cresciute e non con pochi problemi causati dai loro viaggi in altri "mondi". Sono infatti considerate pazze dai più e hanno visto parecchi dottori per curare la loro "malattia". Ma questa volta è diverso. Il Cheshire Crossing è un istituto che vuole realmente studiare (e non dissezionare) le loro teste e capire come ciò sia possibile. Peccato che il dottore che se ne occupa non ne avrà il tempo perché le tre ragazze si metteranno subito nei guai.
La prima cosa che salta agli occhi è sicuramente la personalità delle tre protagoniste. Avendo letto i classici e conosciuto le versioni "bambine", di sicuro inizialmente sarà curioso vederle comportarsi in modo differente. Però riflettendoci la personalità assegnata dall'autore ha perfettamente senso.
Alice è una ragazzina un po' scorbutica perché il folle Paese delle Meraviglie, ricco di meraviglie ma anche orrori, l'ha segnata particolarmente. Di sicuro non sarà stata una bella avventura affrontare tutto da sola. Wendy invece è più coraggiosa e avventurosa, mentre Dorothy è più pacata e timida, ma nemmeno a lei manca il coraggio. Il modo in cui sono state tratteggiate mi è piaciuto, ma quello che mi è mancato purtroppo è un maggiore approfondimento.
La trama mi è piaciuta e ho adorato il modo in cui i protagonisti passano da un mondo all'altro. A qualcuno potrebbe sembrare un po' confuso, ma secondo me è fatto benissimo ed è ogni dimensione è perfettamente riconoscibile. Tra l'altro questo aspetto è così di proposito, proprio per sottolineare la storia un po' sopra le righe.
Le tavole di Sarah Andersen, inutile dirlo, sono bellissime. Ho apprezzato il modo in cui è riuscita a far suo il Paese delle Meraviglie, L'Isola-che-non-c'è e Oz. E' riuscita a creare dei disegni che si distinguono dai suoi "scarabocchi", ma che allo stesso tempo in alcuni punti si riconosce il suo tratto. Non è molto evidente, ma se avete letto il più recente Zanne, osservando con attenzione noterete piccole somiglianze. Insomma, brava la Andersen e la sua abilità di adattarsi ad un altro tipo di storia, anche quando sono ben lontani dai suoi webcomics.
Nel complesso si tratta di una storia che mi è piaciuta, ma che avrei apprezzato molto di più se alcuni aspetti fossero stati approfonditi meglio. La trama è ben pensata, ma se ci fossero state molte più pagine di sicuro mi sarebbe piaciuta da morire. Ripeto, per me l'idea è assolutamente geniale e l'ironia di Weir è fantastica, per questo mi spiace non poter dare di più. E' una storia con tantissimo potenziale e in cuor mio spero che l'autore decida di scrivere un sequel! Lo leggerei ben volentieri.
Valutazione: 3,5 stelline
Voi cosa ne pensate? Lo leggerete? Vi invito a seguire il review party per leggere diversi pareri!
Io voglio assolutamente leggere altro di Weir!
RispondiEliminaidem io. Sono curiosa di leggere L'uomo di Marte!
Eliminami è piaciuto molto e voglio recupurare altro di questo autore!
RispondiEliminafelice che ti sia piaciuto!
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