Ciao lettori, oggi vi lascio la recensione di "Peter Pan" di James Matthew Barrie. Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio e Coffee&Books per aver organizzato il blogtour (qui la mia tappa con le curiosità sui tre classici) e review party.
Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l'amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l'occasione per rileggere i tre romanzi - "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie", "Peter Pan" e "Il Mago di Oz" -, cogliendone la grande modernità.
Alice, Dorothy & Wendy: recensione "Peter Pan" di James Matthew Barrie
In occasione dell'uscita del drago con Alice nel Paese delle Meraviglie, Il mago di Oz e Peter Pan, sono felice di aver finalmente recuperato quest'ultimo perché mi mancava. Sapevo davvero poco della storia: conosco i caratteri generali perché, insomma, li conosciamo tutti, ma forse il classico Disney è uno di quelli che ho visto di meno, infatti non lo ricordo quasi per niente (e inizio anche a dubitare di averlo visto).
Innanzitutto in questo volume troviamo "Peter nei giardini di Kensington" in cui vengono raccolti i capitoli che l'autore aveva inserito nel suo romanzo "L'uccellino bianco". Qui facciamo la conoscenza di Peter Pan, metà uccello metà bambino, scappato di casa quando era piccolo. Ho trovato curioso e interessante il fatto che i bambini prima di nascere siano degli uccelli perché in qualche modo mi ha ricordato il famoso detto della cicogna. Secondo me Barrie in qualche modo si sarà ispirato a questo (o forse mi sono fatta di acidi pure io).
Comunque non sono capitoli dedicati esclusivamente a Peter, infatti facciamo la conoscenza di un'altra bambina, Maimie, ma soprattutto delle fate, popolo tanto bello, ma anche crudele. In generale non ho trovato questo breve racconto (?) particolarmente interessante, alcuni spezzoni mi hanno coinvolto di più (specie quelli dedicate alle origini di Peter), altri di meno. Inoltre il fatto che venisse raccontato da una figura esterna l'ho trovato un po' disorientante perché è come se l'autore desse per scontato che noi sapessimo alcune cosi, magari proprio perché sono capitoli che fanno parte di un altro romanzo.
"Peter & Wendy" invece mi è piaciuto tanto. Confesso di averlo un po' letto, un po' ascoltato con Storytel, un po' letto e ascoltato contemporaneamente. Ad ogni modo è stata una lettura che per un paio di ore mi ha trasportato prima a Londra poi nell'Isola-che-non-c'è e l'ho apprezzata particolarmente.
Ho amato gli due classici per ragazzi proprio per il potere di evasione che riescono a dare sia a bambini sia ad adulti e Peter Pan non è da meno. Mi piacciono tantissimo queste storie in cui tutto quello che è assurdo diventa la normalità, anzi è proprio la mia parte preferita il fatto che tutto quello palesemente folle viene trattato come se fosse la cosa più normale del mondo.
Peter non è sempre un personaggio simpatico, anzi, la maggior parte delle volte è proprio insopportabile perché molto arrogante. Detto ciò non l'ho odiato, ma ho apprezzato il fatto che venisse messo anche in luce questo aspetto dei bambini perché sì, sono innocenti, ma delle volte sanno essere anche involontariamente crudeli (certo, non se ne vanno in giro ad ammazzare gente ahah).
A tratti ho trovato la storia anche un po' inquietante e nessuno mi toglierà dalla testa che i bambini in questo libro sono morti. Il fatto che poi l'autore abbia perso un fratello mi fa pensare a questa storia come un suo modo per elaborare il lutto. Naturalmente il mio è un punto di vista da persona adulta, sicuramente i bambini che leggeranno questo libro non troveranno nulla di strano lol.
Comunque per me è promosso e sicuramente entrerà a far parte dei classici che mi sono piaciuti di più. Ho apprezzato anche l'edizione con le illustrazioni e i fiori ad ornare i capitoli. Personalmente non vedo l'ora di avere il libro cartaceo perché sarà bellissimo dal vivo (e mi lancerò subito nella rilettura di Alice e Il mago di Oz).
Concordo con te. Peter Pan è comunque un personaggio ambiguo, nel n buono, non cattivo, forse solo egoista, cosa che nei bambini capita spesso. In ogni caso il libro è davvero bello
RispondiEliminaÈ vero, tanto Peter Pan quanto L'Isola che non c'è hanno un'ombra che fa un po' paura; al di là della magia, ti rimane quel pizzico di sospetto, di dubbio, di diffidenza. In fondo, Peter Pan rapisce dei bambini con l'inganno. Però mi è piaciuta molto questa Isola che non c'è plasmata dall'inconscio di ciascun bambino :))
RispondiEliminaNon ho ancora letto "Peter e Wendy" (di cui sento sempre parlare bene) e "Peter Pan nei giardini di Kensington".
Se Peter Pan ti è sembrano strano, aspetta di leggere Alice nel paese delle meraviglie!!
Ciao :)