Un fato così ingiusto e solitario è il primo volume della trilogia “Cursebreaker” di Brigid Kemmerer. È stato portato in Italia dalla Mondadori a fine Gennaio del 2022, e questa è la mia recensione.
Titolo: Un fato così ingiusto e solitarioLE COSE SONO SEMPRE STATE FACILI per il Principe Rhen, erede al trono del regno di Emberfall. O almeno, lo sono state finché una potente incantatrice non ha lanciato una spietata maledizione su di lui. Ora Rhen è condannato a rivivere all'infinito l'autunno dei suoi diciott'anni e a trasformarsi in una creatura mostruosa portando dovunque morte e distruzione - e lo sarà finché una ragazza non si innamorerà di lui.
Per la giovane Harper, invece, le cose non sono mai state facili. Il padre se ne è andato da tempo lasciandosi dietro una montagna di debiti, la madre è in fin di vita, e il fratello, che riesce a malapena a tenere unita la famiglia, l'ha sempre sottovalutata a causa della paralisi cerebrale che l'affligge: Harper ha dovuto imparare in fretta a fare affidamento solo su se stessa per sopravvivere.
Ma un giorno, viene rapita e portata nel magico e terribile mondo di Emberfall - perché Rhen possa conquistare il suo cuore e spezzare finalmente il maleficio. Un principe? Un mostro? Una maledizione? Harper è sconvolta e disorientata, ma anche determinata a fare di tutto pur di ritornare nel proprio mondo e dalla famiglia che ha bisogno di lei. Tuttavia col passare dei giorni, man mano che la diffidenza nei confronti di Rhen si trasforma in amicizia (e forse in qualcosa di più) la ragazza si rende conto che anche Emberfall ha bisogno di lei. Perché forze potenti e oscure minacciano il regno e la vita di tutti, e non basterà spezzare la maledizione per salvare Harper, Rhen e il futuro di entrambi dalla rovina totale.
Recensione “Un fato così ingiusto e solitario”di Brigid Kemmerer
Partivo con delle aspettative abbastanza basse, di solito queste uscite molto attese e chiacchierate per me si rivelano quasi sempre dei flop, e invece posso dire che mi ha quasi sorpresa. È ovviamente un fantasy leggero e senza molte pretese, ma la scrittura è scorrevole e si legge in poco tempo.
La nostra protagonista, Harper, dalle strade di
Washington si ritrova trasportata nel mondo fantastico di Emberfall, nel
castello del principe Rhen insieme alla sua guardia personale Grey. Rhen è
vittima di un incantesimo che lo ha
condannato a trasformarsi in una bestia senza controllo sempre diversa alla
fine della stagione, e a rivivere questo ciclo senza una fine. L'unico modo per spezzare la maledizione è trovare una ragazza che si innamori veramente di lui.
Il personaggio che ho preferito è Rhen, il protagonista maschile, ed è quello
che a mio avviso viene approfondito maggiormente e si riesce a conoscere mano a mano sempre
di più durante lo svolgimento della storia. Non mi sarebbe dispiaciuto però conoscere ancora più cose sul regno, e sulla sua vita prima della maledizione.
Harper, la protagonista femminile, l’ho trovata un po’ cliché, della serie “io
non sono come le altre ragazze” solo perché non le interessano vestiti e
collane. È dipinta sin dall'inizio come una ragazza forte e indipendente, nonostante i suoi
problemi e le sue fragilità. A mio parere, le reazioni iniziali che motivano questa sua "forza" sono però abbastanza naturali e dettate dalla sua voglia di sopravvivere più che essere grandi atti eroici.
Grey, il personaggio a supporto di Rhen, poteva essere approfondito e caratterizzato
molto meglio, ha un gran bel potenziale che
spero sarà sfruttato nel secondo volume. Mi è piaciuto come l’autrice fa legare
Grey ed Harper, anche se ho poi scoperto che le intenzioni erano altre, ma da una prima lettura proprio non lo avevo capito.
La trama è un po’ banale, ma alla fine è un retelling della Bella e la Bestia, più di tanta innovazione non può esserci. Non ci sono però stati neanche grandi colpi di scena, è stato tutto un po’ piatto.
L'inizio è un po' lento, e sembra che succeda sempre la stessa cosa ripetuta per 2 o 3 volte per le prime 200 pagine. Dalla seconda metà in poi, finalmente il libro inizia a prendere una piega più viva e con più azione, ed è stata la parte che ho preferito. I personaggi si spostano di più, ci sono nuove ambientazioni e si vengono a scoprire molte più cose sul passato di Emberfall. Inoltre, vengono introdotti nuovi personaggi, alcuni più utili di altri alla narrazione, che spero verranno considerati un po' di più nel sequel.
Il finale.
Con questo finale ho capito perché tante volte gli autori preferiscono lasciarlo in sospeso, anche se tu vorresti sapere subito cosa succede e per un anno stai li a pensarci su facendo mille teorie. Giuro non mi lamenterò più per i finali sospesi.
Non è il caso di
questo libro. Pensavo il libro fosse finito, con un’incognita riguardo un
personaggio, e già nella mia testa mi chiedevo cosa sarebbe successo nel
prossimo libro, e invece ho girato pagina, ed ecco li tutte le risposte alle
mie domande.
Il sapere cosa succede ha rovinato completamente il
finale per me. Era ovvio che qualcosa sarebbe successo, ma non volevo davvero
saperlo subito. Ora, il secondo volume è già uscito quindi lo leggerò subito
dopo, ma se avessi dovuto aspettare un anno o sei mesi come succede di solito,
mi sarebbe caduto tutto l’interesse nel leggere subito il seguito.
Non è sicuramente il libro dell’anno, ha dei difetti nella trama e manca un po’ di dettagli soprattutto nella storia e nel worldbuilding, ma se cercate una lettura leggera e piacevole di genere fantasy è sicuramente una buona alternativa. È un po’ lettura da ombrellone, che lasci e riprendi senza doverti ricordare milioni di dettagli e collegamenti.
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