Recensione: "The Prison Healer. La guaritrice di Zalindov" di Lynette Noni

Cari lettori oggi vi parlerò di una nuova uscita del mese di aprile ovvero The Prison Healer di Lynette Noni - edito Sperling e Kupfer - primo libro di una trilogia fantasy young adult fresca di pubblicazione italiana (di cui sono fioccate anche special edition, come quella Loonari).


Titolo: The Prison Healer. La guaritrice di Zalindov

Autrice: Lynette Noni 

Pagine: 384

Editore: Sperling & Kupfer

Pubblicazione: 4 Aprile 2023

Traduttore: Angela Ricci

Kiva ha diciassette anni e ormai da tempo ricopre il ruolo di guaritrice a Zalindov, una prigione letale in cui chiunque è sacrificabile, in qualsiasi momento. Un giorno, nella sua infermeria approda la Regina Ribelle, che è stata catturata ed è gravemente malata. A Kiva viene ordinato di tenerla in vita a ogni costo affinché possa sostenere il Giudizio degli Elementi, ovvero quattro prove quasi impossibili da superare per riottenere la libertà. Consapevole che la Regina Ribelle non è in grado di affrontarle, Kiva prende il suo posto, pur sapendo che nessuno, in realtà, è mai sopravvissuto. Mentre Zalindov è in fermento e pregusta morte e distruzione, a vegliare su Kiva e ad aiutarla interviene un nuovo, misterioso detenuto, che piano piano si conquista un posto speciale nel suo cuore.

RECENSIONE: "THE PRISON HEALER. LA GUARITRICE DI ZALINDOV" di Lynette Noni

Cosa puoi aspettarti:


🌿protagonista esperta di piante curative 

 🔨 lavoro punitivo 

👮 ambientazione in prigione

👑 dinastie perdute 

🏆 prove mortali

💞 found family

Premessa iniziale: io non leggo spesso libri nel genere young adult, però The Prison Healer mi incuriosiva molto perché molte blogger che seguo lo hanno apprezzato, inoltre mi intrigava il fatto che fosse ambientato in una prigione - non trovo spesso libri con questo setting-trope - e la protagonista fosse una guaritrice all’interno della prigione stessa (da cui il titolo).  

Essendo da qualche anno non aggiornatissima sul genere young adult non so dirvi se questo libro sia più valido o meno valido rispetto agli altri libri di questo genere in circolazione, però posso dirvi il mio parere e il mio pensiero riguardo a The Prison Healer, che non è interamente positivo sia per problemi che ho riscontrato nello stile, che nella trama e nel suo approfondimento, ma anche nei personaggi. 

La storia segue la protagonista Kiva, che è una prigioniera della prigione Zalindov, ma ne è anche la guaritrice: infatti da molti anni lei si occupa dell’infermeria della prigione e guarisce chi si ammala o si ferisce nello svolgere i lavori pesanti che caratterizzano la prigionia. Zalindov è un luogo oscuro, buio, senza speranza: mi hai ricordato per certi versi e per come viene descritto - anche dalla mappa! -  un campo di lavoro, dove però la protagonista ritrova una specie di famiglia sostitutiva assieme ai suoi compagni di prigionia, in particolare nei riguardi di un piccolo ragazzo la cui madre era stata incarcerata di nome Tipp. La monotonia della prigione, ma soprattutto dei protagonisti, viene però sconvolta dall’arrivo di un nuovo prigioniero, Jaren, e tra lui e  Kiva inizia a svilupparsi un’alleanza e complicità.

Il problema di Kiva e che lei è  in quella prigione per un motivo legato a delle fazioni politiche - ma lo scoprirete meglio leggendo effettivamente il libro - e ciò la mette in una posizione molto pericolosa all’interno della prigione stessa, dovendo sia nascondere il motivo per il quale è stata imprigionata, ma è anche costretta a sottoporsi a delle prove considerate mortali per poter salvare se stessa e i suoi cari.

I presupposti di The Prison Healer erano molto validi: abbiamo un libro ambientato tutto in uno stesso luogo, con pochi ambienti, relativamente pochi personaggi che possono interagire tra loro in maniera diversa e combinarsi per formare occasioni uniche; il setting della prigione e le sue possibilità secondo il mio parere non sono state sufficientemente sfruttate e approfondite. Questa ambientazione - molto affascinante, molto cupa e alienante - è stata lasciata un po' sé stessa dalle descrizioni dell'autrice,  limitandosi a descrivere i pochi luoghi e senza una chiara visione dell’insieme, che avrebbe sicuramente permesso al lettore di immedesimarsi nella storia. In generale la costruzione del world building viene data al lettore in pezzi attraverso i ricordi flashback di Kira e qualche racconto degli altri prigionieri, ma è comunque un elemento che sicuramente verrà approfondito nei prossimi libri in quanto comunque esterno al microcosmo della prigione di Zalindov.


In generale l’impressione che ho avuto su The Prison Healer è stata che non ci sia stato abbastanza approfondimento da parte dell’autrice di tante piccole tematiche all’interno del libro: l’ambientazione come scritto prima non è stata secondo me approfondita adeguatamente così come non sono stati approfonditi i rapporti tra i personaggi e anche i singoli personaggi stessi: spesso sembra che tutti stiano recitando un copione, ci si aspetta già le battute che andranno a fare, in qualche modo complice anche uno stile di scrittura un po’ piatto e basic: sulla copertina c’è un commento di Sarah J. Maas che ci anticipa uno stile di scrittura ricco, dicendo che la Noni "racconta storie in modo magistrale": questo è un elemento che sinceramente mi aspettavo di ritrovare nello stile di questo libro, ma che non ho riscontrato sotto nessun aspetto. Lo stile è in realtà l’elemento che rende il libro più debole di quello che realmente è: mi fossi trovata davanti a uno stile ricco, fiabesco e complesso probabilmente avrei apprezzato di più questo libro che invece si ritrova ad avere uno stile scarno ed essenziale. 

Non approfondita è stata anche la trama relativa alle prove da affrontare, che vengono in realtà usate più come uno scusante per far fare qualcosa ai personaggi che come un vero sviluppo della trama che avviene in realtà in un altro modo. Un elemento molto importante sono sicuramente le rilevazioni e  i plot-twist: alcuni sono sinceramente inaspettati e mi hanno incuriosito, mentre altri sono prevedibili fin dalle prime pagine in maniera quasi deludente; sicuramente ho letto di rivelazioni più originali, però è comunque un elemento interessante all’interno della narrazione. il sistema magico è semplice, non particolarmente originale ma ben congegnato e anche esso è aperto a ulteriori approfondimenti.

The Prison Healer è quindi un libro che io ho trovato quasi più come una bozza, valido a livello di atmosfera, trama e idea ma sviluppato in maniera approssimativa o che comunque meritevole di approfondimenti, così da sfruttare al 100% il potenziale del libro. 
Non credo leggerò i seguiti perché la storia non mi ha incuriosito così tanto da volerlo fare, anche se nell’ultima pagina vi è un cliffhanger che teoricamente dovrebbe venire far venir voglia di continuare subito la saga, quindi vi avviso : se odiate i cliffhanger vorrete avere subito il secondo volume tra le mani.
  1. The Prison Healer 
  2. The Gilded Cage (inedito in Italia)
  3. The Blood Traitor (inedito in Italia)


Per me questo libro è un tre stelle, non mi ha particolarmente soddisfatto come young adult ma lo consiglierei se si cerca qualcosa di semplice e poco impegnativo anche a livello di scrittura.



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