Ciao lettori, oggi vi lascio la recensione di "Pelle di Mille Bestie" di Stephen Fert che forse conoscerete già grazie alla graphic novel "Morgana".
Ho avuto l'opportunità di leggere questa storia grazie all'evento organizzato dal blog Di Corvi e scrivanie. E naturalmente anche grazie a Tunuè che mi ha spedito una copia omaggio.
Titolo: Pelle di Mille Bestie
Autore: Stéphane Fert
Pagine: 120
Editore: Tunuè
Anno: 2020
Dopo Morgana, il ritorno di Stéphane Fert con un'altra storia con protagonista una donna forte, che lotta per non essere imprigionata nel suo ruolo. I ruoli possono ingabbiarci, ma da cui si può anche fuggire. Ce lo insegna la principessa Ronces che pur di evitare un matrimonio non desiderato, è disposta a fuggire.
Aiutata dagli spiriti animali e dalla dedizione della bella Lou, riuscirà a far prevalere la libertà e la forza dell’amore sulla brama di potere e la morte.
Un sapiente e riuscito adattamento della fiaba Dognipelo dei fratelli Grimm, un graphic novel in i cui i disegni sono puro piacere per gli occhi.
Recensione "Pelle di Mille Bestie" di Stéphane Fert
Dopo aver apprezzato tantissimo Morgana, ero curiosa di leggere Pelle di mille bestie, scritta e disegnata da Fert. Inoltre mi sono innamorata praticamente subito della cover di questo libro e non vedevo l'ora di sfogliarla, sicura che mi sarei trovata una storia all'altezza del lavoro in collaborazione con Kansara.
Fert prende una delle fiabe dei Grimm (Dognipelo, che personalmente non conoscevo, ma che sono andata subito a leggere una volta conclusa la storia) e la rielabora in modo originale, con uno stampo cupo, femminista e ironico. Ho apprezzato l'idea di base ed ero curiosa di vedere dove l'autore volesse andare a parare, anche se purtroppo non mi ha colpita come immaginavo.
La protagonista, Ronces, è sì, una principessa da salvare perché colpita da una maledizione, ma secondo me è abbastanza lontana dalle quelle dei classici disney. Mi piace il fatto che sia forte e indipendente, ma che allo stesso tempo lei non voglia rinunciare all'amore ad esempio, anche se alla fine la storia prende una svolta inaspettata. Anche Lou non è il tipico principe azzurro. E' piccolino e non sa tenere un'arma in mano, ma di sicuro è abbastanza intelligente e coraggioso.
Insomma, questa graphic novel ha tanti spunti interessanti, per non parlare dei temi affrontati (come abusi, identità di genere, femminismo, ecc.), ma... c'è un ma.
Nonostante l'abbia letta con piacere e anche in poco tempo, non posso negare di essere rimasta un pelino delusa.
Gli elementi che non mi hanno convinto sono innanzitutto i dialoghi. Li ho trovati un po' banali e troppo moderni per il contesto cupo e fiabesco della storia. So che molti li hanno apprezzati, e magari ogni tanto può anche strappare una risata, ma personalmente non era quello che mi aspettavo.
Altra cosa è il fatto che sia un po' superficiale e sbrigativa. Come dicevo è una storia con molti temi importanti, e in alcuni punti ho apprezzato il modo in cui vengono affrontati, in altri invece avrei voluto che Fert approfondisse di più.
Le tavole restano sempre mozzafiato, con delle tonalità di blu che adoro parecchio e senza spazio a colori vividi. Ho apprezzato molto la rappresentazione fisica dei personaggi, principalmente come viene raffigurata Ronces, e l'atmosfera cupa, tipica dei disegni di questo illustratore.
Mi ha piacevolmente intrattenuta, quindi il voto sarà positivo perché quando leggo è quello che mi interessa di più, ma non vi nego che non mi è rimasto nulla, se non un po' di delusione.
Valutazione: 3⭐
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