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Recensione "Once more upon a time. C'era una volta ancora" di Roshani Chokshi

Buongiorno lettori, oggi vi lascio la mia recensione di “Once more upon a time. C’era una volta ancora” di Roshani Chokshi. Un’ autrice che già mi aveva conquistato con i ‘Lupi dorati’ di cui trovate la mia recensione sempre su questo blog, vi lascio il link nel caso ve la foste persa!

TitoloOnce more upon a time. C’era una volta ancora

Autore: Roshani Chokshi

Editore: Fanucci

Pubblicazione: 31 marzo 2023

Traduttore: Laura Molinari

Pagine: 180

"C’era una volta, in una terra chiamata Fortezza dell’Amore, un re e una regina che si amavano, ma ahimè non più. Se, dopo un anno e un giorno, non avessero ritrovato l’amore che li univa, il loro destino li avrebbe portati a essere banditi dal regno. E così fu. Imelda e Ambrose non ricordano il motivo del loro matrimonio perché, un anno e un giorno prima, Ambrose si è recato da una strega barattando il loro amore per la vita di Imelda. Nel giorno in cui sono costretti ad abbandonare il regno, quella stessa strega fa loro visita chiedendo a sua volta un favore. In cambio, promette di realizzare tutti i loro desideri. Non avendo più nulla da perdere, Imelda e Ambrose accettano e si avventurano in un viaggio incantato durante il quale recuperano la memoria e ricordano cosa li fece innamorare la prima volta. Con la fine del viaggio sempre più vicina, una nuova decisione li attende: Imelda e Ambrose inseguiranno i loro sogni o sceglieranno di amarsi, ancora una volta?"


Recensione "Once more upon a time. C'era una volta ancora" di Roshani Chokshi

Che io adori i Retelling o comunque i libri dove si parla di favole è cosa ormai nota a tutti, per cui questo libro non poteva altro che urlare a gran voce il mio nome, tanto più come già detto che avevo già apprezzato lo stile di quest’autrice!

Il libro è come una matrioska, è una favola dentro un’altra favola dentro un’altra favola per creare una favola tutta nuova, è un’adorabile libricino piccino picciò, uno di quelli che considero libri coccola perché fanno bene al cuore.

Le favole ci vengono sempre narrate dal punto di vista dei protagonisti, ma i personaggi secondari che fine fanno?

C’erano una volta dodici sorelle, dodici principesse danzanti che misteriosamente di notte scomparivano dal castello per tornare il mattino dopo con le scarpette distrutte dal troppo uso. Il loro padre, il Re, dichiarò che chiunque risolvesse il mistero e ne ponesse fine avrebbe potuto prendere in moglie una delle principesse, cosa che effettivamente avvenne. Ma cosa accadde ad una delle tante principesse non scelte, in questo caso Imelda, la nostra protagonista?

Altra favola.

C’era una volta un Re che aveva tre figli e che in punto di morte decretò che chi di loro avesse sconfitto e ucciso i tre Draghi che minacciavano un campo di pomodori del Re sarebbe salito al trono dopo di lui. Il maggiore, guerriero forte ed orgoglioso uccise uno dei draghi e per questo divenne il Re. L’ultimogenito bello e brillante liberò il drago che in realtà era una principessa e guadagnò così un regno e una moglie. Ma il secondogenito, Ambrose, il nostro protagonista che non uccise il drago ma gli diede una medaglia perché in fondo stava solo proteggendo il regno impedendo che qualcuno potesse mangiare i pomodori avvelenati, che fine fece? Che destino poteva toccare a lui, intelligente, ma forse non coraggioso come il fratello o bello come l’altro?

I nostri due protagonisti comunque finirono per incontrarsi e innamorarsi di un amore devastante e totalizzante che ebbe purtroppo vita breve. Perché dopo un giorno e una notte di pura felicità, al banchetto delle loro nozze Imelda finì quasi per morire e Ambrose per salvarla fu costretto a barattare con una strega la sua vita  in cambio del loro amore, da quel momento in poi sarebbero stati due estranei e non avrebbero più ricordato di amarsi.

Il problema è che in quanto regnanti di Fortezza dell’Amore se allo scoccare di un anno e un giorno questo amore non ci fosse più stato avrebbero perso il loro Regno, lei sarebbe tornata dal padre e lui sarebbe andato in esilio.

E qui inizia davvero la nostra favola, perché non tutto è perduto, i nostri ‘innamorati persi’ dovranno compiere una missione per la strega, sì sempre quella stessa strega qui in versione fata madrina, in cambio di vedere esauditi i loro desideri e ritrovare i loro sentimenti! Un viaggio irto di pericoli e di peripezie che li porterà alla ricerca di loro stessi e di ciò che realmente vogliono dalla vita, un viaggio alla ricerca del loro amore dimenticato, ma mai perduto davvero.

La narrazione è proprio quella tipica delle favole, sia per il tono leggero che in realtà si rivela essere molto profondo che per i messaggi che si vogliono trasmettere nascosti tra le righe della fiaba.

Ho amato tantissimo Imelda, una Principessa fuori dal comune che cerca solo la libertà ancora prima dell’amore. Lei che ha vissuto tutta la vita sempre limitata in ogni cosa che desiderava fare dal troppo amore del padre, che per proteggerla non le faceva fare nulla, non vuole altro che essere libera e indipendente, non vuole un marito che si sostituisca al padre e la rinchiuda nuovamente in una gabbia, seppur dorata. Non si ricorda di Ambrose, non sa che tipo di uomo sia stato con lei.
Lei è intraprendente, combattiva e non aspetta il suo Principe per salvarsi, anzi è lei stessa a salvarlo più volte, perché diciamocelo Ambrose avrebbe avuto vita breve senza di lei!

Ambrose invece è un puro di cuore che nella vita ha sofferto, non ha mai ricevuto l’amore che meritava e quando l’aveva finalmente trovato con Imelda la prima volta gli è stato subito portato via, ha imparato che l’amore è dolore e perdita e non vuole affezionarsi più a nessuno per non tornare a soffrire.

Insieme impareranno, o meglio, ricorderanno che l’amore, quello vero, quello sano è anche e soprattutto libertà, di essere se stessi e per questo essere accettati così come siamo! E che l’amore, di qualsiasi tipo si tratti, è un rischio è vero, si rischia il dolore e la perdita, ma senza ci si priva anche della gioia più grande e più pura di tutte!

L’amore non deve mai essere dato per scontato, deve essere coltivato giorno per giorno, perché è sempre in un delicato, ma precario equilibrio. Ogni coppia, come i nostri Imelda e Ambrose scopriranno, deve tenerlo a mente e riscoprirsi e scegliersi ogni giorno per non perdersi per strada!

Be’ direi che per essere una favola c’è molto su cui riflettere e questo libro ce lo fa fare egregiamente anche se così breve, non esito a dirvi che qualche capitolo in più sarebbe stato molto gradito per tratteggiare meglio alcuni lati del caratteri dei protagonisti, ma per me il libro è riuscito anche così piccino piccino!

La menzione speciale questa volta va al mantello magico di Ambrose, mantello che si crede e si comporta come un nobile e fidato destriero, deliziosi i loro battibecchi!

A voi piacciono i libri che parlano di favole o i retelling di favole famose?

4⭐⭐⭐⭐

Alessia @nyn_82

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