Buongiorno lettori, ormai le vacanze sono un ricordo lontano, ma non disperiamoci e consoliamoci con la recensione de “I lupi dorati” di Roshani Chokshi, uscito da pochissimi giorni in libreria e per cui ringrazio Cristina del blog ‘Chroniclesofabookaholic” per aver organizzato questo review party e la casa editrice per la copia digitale gentilmente fornita in anteprima!
Autore: Roshani Chokshi
Editore: Mondadori (oscar fantastica)
Data di pubblicazione: 13 settembre 2022
Numero di pagine: 432
"1889. L’Esposizione Universale ha immesso nuova linfa alla città di Parigi, ma ha anche portato alla luce antichi segreti. Nessuno conosce le oscure verità quanto Séverin Montagnet-Alarie, cacciatore di tesori e ricco albergatore. Il potentissimo ordine di Babel lo contatta per costringerlo ad aiutarli in una missione, e Séverin si trova così a inseguire un tesoro che mai avrebbe immaginato: la sua vera eredità."
RECENSIONE 'I LUPI DORATI' DI ROSHANI CHOKSHI
Inizio col dire che questo libro, seppur non certo privo di difetti, è stato davvero una piacevole scoperta, super positiva! Mi attirava moltissimo la sua connotazione di fantasy storico ambientato durante l’esposizione universale del 1889 a Parigi con la sua meravigliosa Tour Eiffel! Quell’atmosfera da piena Belle Époque, di un mondo che stava cambiando per il progresso tecnico-scientifico, ma che si scontrava anche con il razzismo e soprattutto con l’antisemitismo. Il tutto condito però dalla magia, perché in questa versione alternativa del nostro mondo esiste la Forgiatura. Una straordinaria capacità innata che si sviluppa in alcuni individui in modo puramente casuale che gli consente di manipolare la materia fisica, liquida o spirituale, potere che scaturisce dai frammenti Divini della biblica Torre di Babele. Questi frammenti sono sparsi per il mondo e custoditi gelosamente dai membri dell’Ordine di Babele e dalle sue Case, che li preservano per la sicurezza dell’umanità.
Il nostro protagonista principale, Séverin, è l'ultimo erede non riconosciuto della sua Casa ormai estinta.
Dalla mente geniale, contorta e anche oscura, è un “ladro” che sta cercando di rientrare in possesso degli artefatti della sua Casa e che vuole disperatamente ritornare in possesso della sua eredità che gli è stata ingiustamente sottratta. Lo vuole a tutti i costi e per questo accetterà uno strano accordo con il Patriarca di un’altra Casa, suo coetaneo e amico/rivale d’infanzia, per ritrovare un potentissimo artefatto in cambio della promessa di poter tornare ad essere il Patriarca della propria Casa.
Da qui parte un’entusiasmante caccia al tesoro fatta di indovinelli e rebus da risolvere basati sulla conoscenza della mitologia egizia, greca, cinese e tanto sulla matematica, una parte che mi è piaciuta molto e mi ha davvero intrigato!
La prima parte è un pochino lenta ed ingarbugliata, la Chokshi non ci dà spiegazioni approfondite sulla struttura dell’Ordine e delle Case, è tutto un po’ confusionario e questo mi ha creato non poco fastidio perché la narrazione non risulta sempre comprensibile. Anche perché avendo quattro punti di vista diversi le scene cambiano repentinamente con piccoli salti temporali per cui a tratti mi è sembrato di essermi persa dei pezzi per strada! Lo stile narrativo comunque è molto fluido e poetico, per certi versi mi ha ricordato lo stile del ‘circo della notte’. Ma più si va avanti con la storia e più il ritmo diventa frenetico e incalzante, cosa sicuramente positiva perché ti fa leggere il libro molto velocemente per svelare il mistero, ma allo stesso tempo diventa per questo troppo sbrigativo e accade tutto troppo repentinamente!
Il punto di forza del libro sono però i personaggi che hanno delle vibes tanto da ‘sei di corvi’ della Bardugo, forse anche troppo, una banda di persone totalmente diverse tra di loro, ma legate da un fortissimo vincolo di affetto, stima e fiducia reciproca.
Oltre a Séverin troviamo Laila, meravigliosa ballerina indiana dal fascino indiscutibile e tentatore, di giorno è una altrettanto incredibile pasticcera presso l’Eden, l’hotel di cui è proprietario Séverin e dove praticamente vive tutta la banda e di sera si trasforma nell’Enigme, star assoluta e ‘dissoluta’ del Palais des Rêves. Laila ha uno straordinario potere, che le consente di toccare gli oggetti e di leggerli, mette questa sua abilità al servizio di Séverin in cambio del suo aiuto a trovare un libro che potrebbe salvarle la vita...perché la vita di Laila ha una ‘scadenza’…
Laila è il mio personaggio preferito, è un po’ la “mamma” del gruppo, si preoccupa e occupa di tutti, è dolcissima, affettuosa, ma allo stesso tempo è forte, indipendente, sensuale e potente, davvero meravigliosa! Ma poi la chimica con Séverin è davvero pazzesca, i due hanno un trascorso che non ci viene mai raccontato nel dettaglio e che tentano senza successo di dimenticare, questo fa volare scintille in ogni scena che li coinvolge e che fa salire la tensione, anche sessuale, a livelli vertiginosi, dopo il finale poi non vedo l’ora di vedere come si svilupperanno le cose!
Troviamo poi Tristan, fratello adottivo di Séverin, in tutto e per tutto suo fratello se non di sangue, pieno di gioia e di vita, timido, dolce, un genio della botanica e una passione per il suo cucciolo, una tarantola che semina il terrore e il panico tra il gruppo 😂 ma anche con una mente instabile, provata dalle sofferenze subite in passato.
Zofia, un vero e proprio genio, ebrea e per questo oggetto di episodi antisemiti e che manifesta disturbi dello spettro autistico.
Enrique, brillante storico metà spagnolo e metà filippino, in bilico tra le sue due origini che aspira a far parte di un gruppo rivoluzionario filippino, ma a cui non viene accettato a causa del suo sangue occidentale che si manifesta nel suo aspetto fisico rendendolo ai loro occhi impuro.
Ed infine Hypnose, il Patriarca della Casa Nyx, eccentrico rivale/amico d’infanzia di Séverin, la vera Drama Queen del libro. É lui la ventata di leggerezza e di simpatia del libro, si intuisce che nonostante sia lui ad imporre il patto a Séverin, e per questo essere in un certo senso il ‘nemico’, si senta semplicemente molto solo e in questo modo abbia così guadagnato degli amici e una ‘famiglia’.
Il bello di questo gruppo è che sono tutti di razze diverse/miste, per questo malvisti dalla società del tempo, insieme però riescono ad andare oltre ed anzi proprio per questo ad essere tanto legati tra loro!
Sono tutti alla ricerca di un proprio posto nel mondo, di trovare una propria appartenenza e viste le proprio origini, si vede che è un argomento che sta molto a cuore all’autrice.
E’ una bellissima rappresentazione della meravigliosa coesistenza delle differenze culturali, razziali ed anche sessuali, c’è infatti una buona rappresentazione del mondo LGBTQ.
Per concludere infine vi dico che si vede come dietro ci sia un progetto ben strutturato che però in alcuni punti sembra sfuggire di mano all’autrice, come se non sapesse benissimo dove andare a parare, motivo per cui forse sarebbe più un libro da 3,5 stelle. Nel complesso però mi ha comunque molto entusiasmato e visto che si tratta di un primo libro voglio credere nel potenziale della trilogia nel complesso e dargli fiducia! Voi che dite, lo leggerete?
4⭐⭐⭐⭐
Alessia
Commenti
Posta un commento
Scrivi pure il tuo parere. Risponderemo appena possibile! Se non vedi subito il tuo commento è perché si trova in attesa di moderazione; lo vedrai solo una volta che sarà approvato (approvo TUTTI i commenti tranne lo spam; inoltre facendo così riusciamo a rispondere anche quando commenti un articolo scritto anni fa).