La settimana scorsa è uscito in libreria "Il priorato dell'albero delle arance", romanzo high fantasy (quasi) tutto al femminile di Samantha Shannon. Di seguito la mia recensione di questo libro tanto acclamato. Buona lettura!
Titolo: Il priorato dell'albero delle arance
Autore. Samantha Shannon
Pagine: 816
Editore: Mondadori (Oscar Fantastica)
Anno: 2019
Compra il libro a 10,99€
Titolo: Il priorato dell'albero delle arance
Autore. Samantha Shannon
Pagine: 816
Editore: Mondadori (Oscar Fantastica)
Anno: 2019
Compra il libro a 10,99€
La casata di Berethnet ha regnato sul Reginato di Inys per mille anni. Ora però sembra destinata a estinguersi: la regina Sabran Nona non si è ancora sposata, ma per proteggere il reame dovrà dare alla luce una figlia, un'erede. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra e i tagliagole inviati a ucciderla da misteriosi nemici si fanno sempre più vicini. A vegliare segretamente su Sabran c'è però Ead Duryan: non appartiene all'ambiente della corte e, anche se è stata istruita per diventare una perfetta dama di compagnia, è in realtà l'adepta di una società segreta e, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys. Al di là dell'Abisso, in Oriente, Tané studia per diventare cavaliere di draghi sin da quando era bambina. Ma ora si trova a dover compiere una scelta che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. In tutto ciò, mentre Oriente e Occidente, da tempo divisi, si ostinano a rifiutare un negoziato, le forze del caos si risvegliano dal loro lungo sonno.
Recensione "Il priorato dell'albero delle arance" di Samantha Shannon
Samantha Shannon è un nome che ho già sentito parecchie volte in passato. Infatti nel lontano 2015 usciva in italiano "La stagione della falce" (edito Salani), fantasy credo poco conosciuto qui da noi (infatti la trilogia fu interrotta), ma quelle quattro blogger che lo hanno letto me lo hanno consigliato fino allo sfinimento. Con l'uscita de Il priorato dell'albero delle arance ho avuto finalmente l'occasione di conoscere questa autrice!
Con i primi capitoli non è stato proprio amore perché mi aspettavo un romanzo più descrittivo e lento, invece è tutto l'opposto. Da un lato è cosa buona e giusta perché almeno le pagine scorrono una meraviglia, dall'altro ho fatto un po' di fatica ad entrare nella storia perché mi sono mancati quei capitoli "pesantucci" che di solito spiegano per bene il world-building. A dar il colpo di grazia il pdf (fornitomi dalla casa editrice, che ringrazio tantissimo) che mi impediva di consultare la mappa e capire come fossero divisi i vari territori di questa storia.
Non vi nego che per buona parte della lettura ho faticato perché non riuscivo a capire bene come fosse organizzato il mondo dell'autrice. Solo verso la fine il world-building inizia ad essere più a fuoco, ma, quando la storia inizia ad ingranare e mi sono ritrovata parecchio coinvolta, il resto è passato in secondo piano.
Questo libro è stato una sorpresa perché quell'inizio (badate bene, con "inizio" intendo almeno le prime 150 pagine se non di più), non mi aspettavo che l'intreccio della storia potesse essere così complesso e appassionante. Tra religione, segreti, leggende e draghi, ad un certo punto mi son ritrovata incollata alle pagine.
I personaggi inizialmente li trovavo piacevoli, ma nessuno mi entusiasmava. L'unica che adoravo e, dopo aver terminato il libro continuo ad adorare, è la regina Sabran che, secondo la leggenda, finché la sua stirpe vivrà il Senza Nome non tornerà. Mi sono innamorata di Sabran perché all'inizio si presenta come un personaggio arrogante e viziato, ma come capita spesso dietro questo comportamento troviamo una donna schiacciata dal peso delle sue responsibilità. Forse un personaggio ricorrente in queste storie, ma è costruito talmente bene che non ho potuto fare a meno di immedesimarmi in lei.
Con il tempo sono riuscita ad apprezzare anche Ead che, in un certo senso, potremmo considerare la vera protagonista della storia, seppur i punti di vista siano quattro. Infatti è lei ad avere più spazio, è lei ad avere maggiori responsabilità, è lei l'eroina della storia. Gli altri personaggi che seguiamo sono: Tané che mira a diventare un cavaliere dei draghi dell'acqua; Niclays, un alchimista caduto in disgrazia e che adesso si trova in esilio; e infine Loth, amico della regina e di Ead, mandato lontano dal Reginato come ambasciatore. Di questi tre, Loth è l'unico che ho trovato piacevole seppur abbastanza scialbo come personaggio. Con gli altri due ho avuto dei sentimenti contrastanti. Ad esempio Niclays all'inizio mi piaceva, ma da metà libro in poi l'ho trovato patetico. Con Tané il contrario: nel finale mi è piaciuta, però avrei voluto un maggior approfondimento e meno capitoli su Niclays, visto che come personaggio l'ho trovato abbastanza inutile.
Questo libro è molto girl power, infatti ci sono molti personaggi femminili ben costruiti e con un ruolo importante nella storia. Al contrario gli uomini sono un po' in secondo piano e non ce n'è nemmeno uno particolarmente interessante (anzi, uno c'è e lo troviamo alla fine, peccato che non averlo conosciuto prima). Devo dire che all'inizio questo squilibrio non mi è piaciuto perché penso che non sia necessario mettere in ombra gli uomini per dare risalto alle donne, però man mano che aspetti importanti della storia vengono rivelati e scopriamo il ruolo importante di queste donne in queste vicende, questa cosa mi ha dato meno fastidio.
E parlando di personaggi, non possiamo non citare i DRAGHI!
Anche con loro ho avuto un rapporto contrastante. Innanzitutto perché P A R L A N O. Be', non sarebbe la prima volta che incontriamo draghi parlanti, questo è vero, però io faccio fatica ad apprezzare gli animali parlanti nei libri (nei film, OVUNQUE), quindi è una cosa molto soggettiva, però ci si abitua. Non vi dico che li ho amati, però apprezzati sì. Mi è piaciuto soprattutto il rapporto tra Tané e il suo drago d'acqua e non mi sarebbe dispiaciuto se ci fossero state un paio di pagine in più (ma in generale questo riguarda tutte le creature draconiche presenti nel libro).
Certo, se l'autrice avesse scritto più volumi ancora meglio, avrebbe sicuramente potuto approfondire e arricchire ancora di più il mondo creato. Vi dirò, avevo sentito commenti di questo tipo da parecchi lettori, però io non ne ho sentito la necessità fino a quando non ho concluso il libro e alcune cose mi hanno un pochino deluso. Il finale non l'ho trovato frettoloso. Il problema per me è che non è stato abbastanza epico, tutto qui. Inoltre il fatto che certi personaggi hanno ancora molto da dire mi ha lasciato insoddisfatta. Di solito mi vanno bene i finali aperti, però penso che nel caso de Il priorato dell'albero delle arance alcune situazioni non siano state sfruttate a dovere.
A questo punto dovremmo aspettarci un seguito? Perché tutto ciò mi fa pensare che l'autrice abbiamo lasciato aperte varie possibilità in modo da poter tornare presto in questo modo. Incrocio le dita perché a me piacerebbe tantissimo leggere uno spin-off.
Con i primi capitoli non è stato proprio amore perché mi aspettavo un romanzo più descrittivo e lento, invece è tutto l'opposto. Da un lato è cosa buona e giusta perché almeno le pagine scorrono una meraviglia, dall'altro ho fatto un po' di fatica ad entrare nella storia perché mi sono mancati quei capitoli "pesantucci" che di solito spiegano per bene il world-building. A dar il colpo di grazia il pdf (fornitomi dalla casa editrice, che ringrazio tantissimo) che mi impediva di consultare la mappa e capire come fossero divisi i vari territori di questa storia.
Non vi nego che per buona parte della lettura ho faticato perché non riuscivo a capire bene come fosse organizzato il mondo dell'autrice. Solo verso la fine il world-building inizia ad essere più a fuoco, ma, quando la storia inizia ad ingranare e mi sono ritrovata parecchio coinvolta, il resto è passato in secondo piano.
Questo libro è stato una sorpresa perché quell'inizio (badate bene, con "inizio" intendo almeno le prime 150 pagine se non di più), non mi aspettavo che l'intreccio della storia potesse essere così complesso e appassionante. Tra religione, segreti, leggende e draghi, ad un certo punto mi son ritrovata incollata alle pagine.
I personaggi inizialmente li trovavo piacevoli, ma nessuno mi entusiasmava. L'unica che adoravo e, dopo aver terminato il libro continuo ad adorare, è la regina Sabran che, secondo la leggenda, finché la sua stirpe vivrà il Senza Nome non tornerà. Mi sono innamorata di Sabran perché all'inizio si presenta come un personaggio arrogante e viziato, ma come capita spesso dietro questo comportamento troviamo una donna schiacciata dal peso delle sue responsibilità. Forse un personaggio ricorrente in queste storie, ma è costruito talmente bene che non ho potuto fare a meno di immedesimarmi in lei.
Con il tempo sono riuscita ad apprezzare anche Ead che, in un certo senso, potremmo considerare la vera protagonista della storia, seppur i punti di vista siano quattro. Infatti è lei ad avere più spazio, è lei ad avere maggiori responsabilità, è lei l'eroina della storia. Gli altri personaggi che seguiamo sono: Tané che mira a diventare un cavaliere dei draghi dell'acqua; Niclays, un alchimista caduto in disgrazia e che adesso si trova in esilio; e infine Loth, amico della regina e di Ead, mandato lontano dal Reginato come ambasciatore. Di questi tre, Loth è l'unico che ho trovato piacevole seppur abbastanza scialbo come personaggio. Con gli altri due ho avuto dei sentimenti contrastanti. Ad esempio Niclays all'inizio mi piaceva, ma da metà libro in poi l'ho trovato patetico. Con Tané il contrario: nel finale mi è piaciuta, però avrei voluto un maggior approfondimento e meno capitoli su Niclays, visto che come personaggio l'ho trovato abbastanza inutile.
Questo libro è molto girl power, infatti ci sono molti personaggi femminili ben costruiti e con un ruolo importante nella storia. Al contrario gli uomini sono un po' in secondo piano e non ce n'è nemmeno uno particolarmente interessante (anzi, uno c'è e lo troviamo alla fine, peccato che non averlo conosciuto prima). Devo dire che all'inizio questo squilibrio non mi è piaciuto perché penso che non sia necessario mettere in ombra gli uomini per dare risalto alle donne, però man mano che aspetti importanti della storia vengono rivelati e scopriamo il ruolo importante di queste donne in queste vicende, questa cosa mi ha dato meno fastidio.
E parlando di personaggi, non possiamo non citare i DRAGHI!
Anche con loro ho avuto un rapporto contrastante. Innanzitutto perché P A R L A N O. Be', non sarebbe la prima volta che incontriamo draghi parlanti, questo è vero, però io faccio fatica ad apprezzare gli animali parlanti nei libri (nei film, OVUNQUE), quindi è una cosa molto soggettiva, però ci si abitua. Non vi dico che li ho amati, però apprezzati sì. Mi è piaciuto soprattutto il rapporto tra Tané e il suo drago d'acqua e non mi sarebbe dispiaciuto se ci fossero state un paio di pagine in più (ma in generale questo riguarda tutte le creature draconiche presenti nel libro).
Certo, se l'autrice avesse scritto più volumi ancora meglio, avrebbe sicuramente potuto approfondire e arricchire ancora di più il mondo creato. Vi dirò, avevo sentito commenti di questo tipo da parecchi lettori, però io non ne ho sentito la necessità fino a quando non ho concluso il libro e alcune cose mi hanno un pochino deluso. Il finale non l'ho trovato frettoloso. Il problema per me è che non è stato abbastanza epico, tutto qui. Inoltre il fatto che certi personaggi hanno ancora molto da dire mi ha lasciato insoddisfatta. Di solito mi vanno bene i finali aperti, però penso che nel caso de Il priorato dell'albero delle arance alcune situazioni non siano state sfruttate a dovere.
A questo punto dovremmo aspettarci un seguito? Perché tutto ciò mi fa pensare che l'autrice abbiamo lasciato aperte varie possibilità in modo da poter tornare presto in questo modo. Incrocio le dita perché a me piacerebbe tantissimo leggere uno spin-off.
In definiva, il libro mi è piaciuto?
Assolutamente sì. Mi aspettavo qualcosa di diverso, ha dei difetti, ma... è veramente un buon fantasy, uno di quelli che potrebbero apprezzare anche i non appassionati del genere. Piacevole, scorrevole, intrigante con tutti quei misteri e quelle leggende. C'è anche una storia d'amore che mi è piaciuta davvero tanto. Non è il focus principale ed è ben inserita nella storia, per niente forzata!
Assolutamente sì. Mi aspettavo qualcosa di diverso, ha dei difetti, ma... è veramente un buon fantasy, uno di quelli che potrebbero apprezzare anche i non appassionati del genere. Piacevole, scorrevole, intrigante con tutti quei misteri e quelle leggende. C'è anche una storia d'amore che mi è piaciuta davvero tanto. Non è il focus principale ed è ben inserita nella storia, per niente forzata!
L'ho messo nella mia lista :)
RispondiEliminaspero ti piaccia :)
EliminaNo, no e no! Un seguito no! Non lo accetto xD E' vero che c'è quella cosa alla fine, ma io l'ho vista più come un monito che come la possibilità di un seguito. Non credo ci sia molto altro da aggiungere, però poi non so, anche mia sorella dice che probabilmente faranno un seguito quindi ora sono disperata ahahahahahahahah Va bè, se lo facessero lo leggerei, ma secondo me rovinerebbe l'epicità di questo xD
RispondiEliminaComunque io sono l'unica mi sa ad aver trovata ottima la presenza-non-presenza dei draghi.
Per il resto non ho molto da aggiungere, visto che ne abbiamo già parlato eheheheheheh
ps.: pensavo fosse il primo titolo dell'autrice ad essere stato portato in Italia, mi hai fatto scoprire una cosa nuova!
quando dico 'seguito', intendo più che altro uno spin-off con altri personaggi XD perché ad esempio alcuni personaggi secondo me hanno già dato molto e la loro presenza sarebbe superflua, mentre altri hanno ancora molto da dire!
EliminaPer quanto riguarda i draghi probabilmente è stata una questione di aspettative. Pensavo fossero più presenti, tutto qui :D però non mi lamento più di tanto ahah
Sono molto indecisa... è un bel "mattoncino". Dovrei prenderlo in ebook ma l'edizione cartacea sembra davvero bella *.*
RispondiEliminaanche io avrei preferito più volumi. Mi è piaciuto, ma non mi ha entusiasmato
RispondiEliminaNoiosino, noiosetto. Tanto rumore per nulla. Bella l'edizione cartacea, la copertina mi ha attirata, ma... il libro per me non scorre... mi sono persa nei 300 personaggi... Lo sto leggendo per caparbietà: mi è costato caro!!!
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