Recensione "Crescent City. La casa di terra e sangue" di Sarah J. Maas
Ciao lettori, finalmente sono tornata (io, Giusy) con una nuova recensione. Il libro in questione è Crescent City - La casa di terra e sangue di Sarah J. Maas. Vi anticipo già che è stato un parto soffertissimo.
Titolo: La casa di terra e sangue
a) so che la Maas riserva il meglio nel finale e, in genere, riesce sempre a sorprendermi;
b) mi sono fatta 350 spoiler sul secondo volume e, 'nsomma, ho sofferto solo per poterlo leggere (esce il 12 aprile, cioè domani!). Vi giuro che ho un buon motivo, ma non posso dirlo perché sarebbe spoiler.
Com'è andato quindi il mio secondo tentativo? Se non si fosse capito: MALE. Non ricordo quando l'ho iniziato a leggere. Dieci anni fa? Questa è stata la sensazione. Non potete capire il sollievo quando l'ho finito.
Di Crescent City ci sono talmente tante cose da dire che vi suggerisco di mettervi comodi.
Innanzitutto questa storia è strutturata male, come ormai gran parte dei libri della Maas. Non capisco perché non far succedere quasi nulla per 3\4 del libro e poi negli ultimi capitoli il finimondo. Tra l'altro in altre circostanze non sarebbe un problema (visto che in teoria il meglio si conserva per il finale), ma se scrivi un libro di 700 pagine il minimo che puoi fare è cercare di catturare il lettore con numerosi plot twist (e qui ce ne sono pochissimi e pure telefonati).
E a questo punto oltre avere una storia strutturata male abbiamo anche un problema di ritmo. Perché la storia è molto lenta, ad esclusione di una parte iniziale e, appunto, gli ultimi capitoli.
Questo libro è così lento perché Sarah J. Maas si concentra sui protagonisti. Infatti possiamo dire che tralasciando i "misteri" - che razza di creatura è quella che semina il terrore? Chi l'ha evocata? Chi ha rubato il leggendario Corno? - il tema principale è l'elaborazione del lutto. Che per carità, ci sta, ma con personaggi scialbi come Hunt e Bryce è stato veramente un'agonia.
E qui apriamo una parentesi ABNORME. Perché ancora una volta la Maas si autoplagia. Lei ama così tanto Il trono di ghiaccio che ha deciso di riproporci nuovamente questa storia in una nuova salsa. Perché sì, raga, i paragoni si sprecano. Non voglio entrare nei dettagli, ma sì, anche ne Il trono di ghiaccio la protagonista perde persone a lei care, ci sono omicidi misteriosi, creature vagamente umanoidi evocate da chissà chi che mietono vittime, altri mondi eccetera eccetera. Detto così voi direte "eh, ma ci sono anche in altri 3043232 libri". Sì, ok, ma qui è diverso perché l'autrice è la stessa e vi giuro, sembra davvero di star leggendo la stessa cosa. D'altronde acotar è un altro suo auto-plagio!
Poi non parliamo dei personaggi. Bryce è una nuova versione di Aelin e Hunt di Rowan (e un po' anche di Cassian). Solo che entrambi a me sono parsi molto scialbi. Infatti non mi sono affezionata a nessuno dei due e in generale ho trovato veramente noiosa la loro storia. Diciamo che se devo essere oggettiva non sono personaggi terribili perché, Bryce in primis, ha una buona caratterizzazione (un po' meno Hunt, "L'Umbra Mortis"... buuuuh che paura), però veramente, mi è sembrato di leggere le stesse dinamiche delle ship della Maas per la centesima volta. Salvo solo alcune scene che ho trovato simpatiche, per il resto noia. Poi vogliamo parlare del fatto che tutti vogliano farsi Bryce? Non c'è un personaggio che non faccia commenti sul suo cul0 e qualsiasi altra creatura che respira è molesta nei suoi confronti. Altra cosa che mi ha dato fastidio è il fatto che sia Bryce sia Hunt trattano tutti con aria di sufficienza. Mi ricordano qualcuno (*coff coff* Rowaeling *coff coff*). Che antipatia.
L'unico di questa storia che mi è piaciuto è Ruhn. Seppur anche lui mi abbia ricordato vagamente qualche altro personaggio dell'autrice (un po' Lucien, un po' Lorcan), l'ho trovato nettamente superiore ai due protagonisti. La sua storia è più interessante così come i suoi capitoli, gli unici che mi hanno coinvolta. Infatti ho iniziato a perdere interesse quando a metà libro i suoi capitoli iniziavano ad essere sempre di meno.
Il finale, la parte in cui il ritmo si fa più frenetico perché succede di tutto e di più, purtroppo non basta a salvare questo libro. Ho trovato tutto molto scontato e per certi versi ridicolo (*Spoiler* vogliamo parlare di Bryce che affronta Micah e poi i demoni e tutti gli altri seduti al tavolo a guardarla tramite le telecamere? L'unica parte divertente è quando con l'aspirapolvere raccoglie i resti dell'arcangelo ahahah *fine spoiler*). Molte cose sono facilmente intuibili, quindi non c'è stato nessun effetto sorpresa.
Poi mi piacerebbe spendere due parole sul world-building, ma la verità è che non 'cho capito niente. La Maas inseriesce nel suo libro praticamente qualsiasi figura fantasy. Il risultato per me è veramente caotico. C'è troppa carne al fuoco.
Ricapitolando: libro estremamente lungo (300 pagine poteva benissimo tagliarle e il risultato non sarebbe cambiato), protagonisti fastidiosi e anonimi, world-building confuso, trama lenta e priva di colpi di scena interessanti. Ah, personaggio overpowered, naturalmente. Ormai è la prassi.
I pochi aspetti che invece mi sento di salvare del libro sono questi: alcuni capitoli che mi sono piaciuti, all'inizio, specie quelli di Ruhn; Ruhn e qualche altro personaggio secondario che potrebbe essere interessante; una parte nel finale che inaspettatamente mi ha commosso (ecco, quando dico che la Maas sa sorprendere intendo proprio questo).
Questo però non basta a salvare il libro e non posso fare a meno di bocciarlo. Non è come La corte di rose e spine che, nonostante tutto, risulta piacevole e divertente. No, questo per me è stato semplicemente noioso con giusto qualche rara risata qua e là. Fosse stato più breve sicuramente avrei potuto apprezzarlo un poco di più.
Serie: Crescent City 1
Autrice: Sarah J. Maas
Pagine: 708
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2020
Ventitré anni, mezza Fae e mezza umana, Bryce Quinlan ha una vita perfetta: di giorno lavora in una galleria d'arte e di notte passa da una festa all'altra, senza problemi e senza preoccupazioni. Quando però una brutale strage scuote profondamente Crescent City, la città in cui vive, e Bryce perde una persona a lei molto cara, il suo mondo crolla in mille pezzi lasciandola disperata, ferita e molto sola. Adesso non cerca più il divertimento, ma un oblio in grado di farle dimenticare i terribili fatti che hanno cambiato la sua vita per sempre. Due anni dopo l'imputato è finalmente dietro le sbarre ma i crimini ricominciano e Bryce è decisa a fare tutto il possibile per vendicare quelle morti. Ad affiancarla nelle indagini arriva Hunt Athalar, un famoso angelo caduto, prigioniero degli arcangeli che lui stesso aveva tentato di detronizzare. Le sue grandi capacità e la sua forza incredibile sono utilizzate all'unico scopo di eliminare i nemici del suo capo. Quando però si scatena il caos in città, Hunt riceve una proposta irrinunciabile: aiutare Bryce a trovare l'assassino e riconquistare, in cambio, la sua libertà. Quando Bryce e Hunt cominciano a scavare in profondità nel ventre di Crescent City, scoprono un potere terrificante e oscuro che minaccia tutto e tutti, e vengono travolti da una passione irrefrenabile, che potrebbe renderli entrambi liberi, se solo lo volessero. Il dolore della perdita, il prezzo della libertà e il potere dell'amore sono i temi principali de "La casa di terra e sangue", il primo romanzo di questa serie fantasy di Sarah J. Maas, che mescola romanticismo e suspense.
Recensione "Crescent City. La casa di terra e sangue" di Sarah J. Maas
Allora, alcuni ricorderanno il mio primo tentativo con questo libro. Abbandonato quasi a metà per esasperazione. Però ho voluto fare un tentativo per due motivi:a) so che la Maas riserva il meglio nel finale e, in genere, riesce sempre a sorprendermi;
b) mi sono fatta 350 spoiler sul secondo volume e, 'nsomma, ho sofferto solo per poterlo leggere (esce il 12 aprile, cioè domani!). Vi giuro che ho un buon motivo, ma non posso dirlo perché sarebbe spoiler.
Com'è andato quindi il mio secondo tentativo? Se non si fosse capito: MALE. Non ricordo quando l'ho iniziato a leggere. Dieci anni fa? Questa è stata la sensazione. Non potete capire il sollievo quando l'ho finito.
Di Crescent City ci sono talmente tante cose da dire che vi suggerisco di mettervi comodi.
Innanzitutto questa storia è strutturata male, come ormai gran parte dei libri della Maas. Non capisco perché non far succedere quasi nulla per 3\4 del libro e poi negli ultimi capitoli il finimondo. Tra l'altro in altre circostanze non sarebbe un problema (visto che in teoria il meglio si conserva per il finale), ma se scrivi un libro di 700 pagine il minimo che puoi fare è cercare di catturare il lettore con numerosi plot twist (e qui ce ne sono pochissimi e pure telefonati).
E a questo punto oltre avere una storia strutturata male abbiamo anche un problema di ritmo. Perché la storia è molto lenta, ad esclusione di una parte iniziale e, appunto, gli ultimi capitoli.
Questo libro è così lento perché Sarah J. Maas si concentra sui protagonisti. Infatti possiamo dire che tralasciando i "misteri" - che razza di creatura è quella che semina il terrore? Chi l'ha evocata? Chi ha rubato il leggendario Corno? - il tema principale è l'elaborazione del lutto. Che per carità, ci sta, ma con personaggi scialbi come Hunt e Bryce è stato veramente un'agonia.
E qui apriamo una parentesi ABNORME. Perché ancora una volta la Maas si autoplagia. Lei ama così tanto Il trono di ghiaccio che ha deciso di riproporci nuovamente questa storia in una nuova salsa. Perché sì, raga, i paragoni si sprecano. Non voglio entrare nei dettagli, ma sì, anche ne Il trono di ghiaccio la protagonista perde persone a lei care, ci sono omicidi misteriosi, creature vagamente umanoidi evocate da chissà chi che mietono vittime, altri mondi eccetera eccetera. Detto così voi direte "eh, ma ci sono anche in altri 3043232 libri". Sì, ok, ma qui è diverso perché l'autrice è la stessa e vi giuro, sembra davvero di star leggendo la stessa cosa. D'altronde acotar è un altro suo auto-plagio!
Poi non parliamo dei personaggi. Bryce è una nuova versione di Aelin e Hunt di Rowan (e un po' anche di Cassian). Solo che entrambi a me sono parsi molto scialbi. Infatti non mi sono affezionata a nessuno dei due e in generale ho trovato veramente noiosa la loro storia. Diciamo che se devo essere oggettiva non sono personaggi terribili perché, Bryce in primis, ha una buona caratterizzazione (un po' meno Hunt, "L'Umbra Mortis"... buuuuh che paura), però veramente, mi è sembrato di leggere le stesse dinamiche delle ship della Maas per la centesima volta. Salvo solo alcune scene che ho trovato simpatiche, per il resto noia. Poi vogliamo parlare del fatto che tutti vogliano farsi Bryce? Non c'è un personaggio che non faccia commenti sul suo cul0 e qualsiasi altra creatura che respira è molesta nei suoi confronti. Altra cosa che mi ha dato fastidio è il fatto che sia Bryce sia Hunt trattano tutti con aria di sufficienza. Mi ricordano qualcuno (*coff coff* Rowaeling *coff coff*). Che antipatia.
L'unico di questa storia che mi è piaciuto è Ruhn. Seppur anche lui mi abbia ricordato vagamente qualche altro personaggio dell'autrice (un po' Lucien, un po' Lorcan), l'ho trovato nettamente superiore ai due protagonisti. La sua storia è più interessante così come i suoi capitoli, gli unici che mi hanno coinvolta. Infatti ho iniziato a perdere interesse quando a metà libro i suoi capitoli iniziavano ad essere sempre di meno.
Il finale, la parte in cui il ritmo si fa più frenetico perché succede di tutto e di più, purtroppo non basta a salvare questo libro. Ho trovato tutto molto scontato e per certi versi ridicolo (*Spoiler* vogliamo parlare di Bryce che affronta Micah e poi i demoni e tutti gli altri seduti al tavolo a guardarla tramite le telecamere? L'unica parte divertente è quando con l'aspirapolvere raccoglie i resti dell'arcangelo ahahah *fine spoiler*). Molte cose sono facilmente intuibili, quindi non c'è stato nessun effetto sorpresa.
Poi mi piacerebbe spendere due parole sul world-building, ma la verità è che non 'cho capito niente. La Maas inseriesce nel suo libro praticamente qualsiasi figura fantasy. Il risultato per me è veramente caotico. C'è troppa carne al fuoco.
Ricapitolando: libro estremamente lungo (300 pagine poteva benissimo tagliarle e il risultato non sarebbe cambiato), protagonisti fastidiosi e anonimi, world-building confuso, trama lenta e priva di colpi di scena interessanti. Ah, personaggio overpowered, naturalmente. Ormai è la prassi.
I pochi aspetti che invece mi sento di salvare del libro sono questi: alcuni capitoli che mi sono piaciuti, all'inizio, specie quelli di Ruhn; Ruhn e qualche altro personaggio secondario che potrebbe essere interessante; una parte nel finale che inaspettatamente mi ha commosso (ecco, quando dico che la Maas sa sorprendere intendo proprio questo).
Questo però non basta a salvare il libro e non posso fare a meno di bocciarlo. Non è come La corte di rose e spine che, nonostante tutto, risulta piacevole e divertente. No, questo per me è stato semplicemente noioso con giusto qualche rara risata qua e là. Fosse stato più breve sicuramente avrei potuto apprezzarlo un poco di più.
Io spero davvero che La casa di cielo e aria sia più bello perché, davvero, mi sento già male all'idea.
Valutazione: 2,5 ⭐
Lo avete letto? Cosa ne pensate?
(per altri aggiornamenti seguimi su instagram: @divoratoridilibri)
Commenti
Posta un commento
Scrivi pure il tuo parere. Risponderemo appena possibile! Se non vedi subito il tuo commento è perché si trova in attesa di moderazione; lo vedrai solo una volta che sarà approvato (approvo TUTTI i commenti tranne lo spam; inoltre facendo così riusciamo a rispondere anche quando commenti un articolo scritto anni fa).