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Recensione "L'Immortale" di Catherynne M.Valente

 Buongiorno lettori, oggi vi porto la recensione di un libro uscito da pochissimi giorni in libreria “L’Immortale” di Catherynne M. Valente, ormai lo sapete da appassionata di mitologia e adorando quella con ambientazione Russa non potevo certo lasciarmelo sfuggire! Come sempre ringrazio la casa editrice per la copia digitale fornita in anteprima in cambio di una recensione onesta e sincera.

Titolo: L'Immortale

Autore: Catherynne M.Valente

Editore: Fazi collana Lainya

Pagine: 348

Traduttore: Tiffany Vecchietti aka Miss Fiction

Pubblicazione: 27 giugno 2023

"È appena scesa la sera, a San Pietroburgo, quando un uomo affascinante bussa alla porta di Marja Morevna per chiederla in sposa. È Koščej l’Immortale, zar della Vita. Marja accetta di seguirlo attraverso le steppe della Russia. Nel paese incantato di Koščej, non troverà solo sfarzo, bellezza incontaminata e magia: dovrà superare tre ardue prove per dimostrare alla diffidente Baba Jaga di essere davvero la predestinata ad amare l’Immortale, e poi affrontare una violenta guerra contro il nemico eterno di Koščej, lo zar della Morte. Quando infine, ferita dall’amore e in cerca di tregua, Marja tornerà nella sua amata città, verrà travolta dall’atmosfera cupa dei terribili anni della seconda guerra mondiale. Da una San Pietroburgo stretta nella morsa dell’assedio fino alle gelide steppe dove si celano paesi fatati, la ragazza vivrà una storia d’amore senza eguali, in una terra di confine dove le leggende si confondono con la realtà e la magia antica si scontra con un famelico desiderio di conquista. Quest’incredibile avventura costringerà Marja a scendere a patti con il tormentato destino che la lega indissolubilmente a Koščej l’Immortale, sperimentando il potere del vero amore, il dolore delle perdite fatali, l’ebbrezza momentanea della felicità. Una storia di vita e morte, amore e potere, vecchi ricordi e magia oscura ambientata nella suggestiva Russia del Novecento, in cui i miti e il folclore locali risplendono in tutto il loro fascino"

RECENSIONE "L'IMMORTALE" DI CATHERYNNE M.VALENTE


La nostra storia è un retelling del mito slavo di Koščej l’Immortale, un personaggio malvagio di solito rappresentato come un anziano molto magro, ricchissimo, ma avido e avaro, che passa il tempo ad accumulare e a custodire tesori e a concupire giovani fanciulle. L’unico modo per ucciderlo è quello di distruggere la sua anima/morte, che vive separata dal suo corpo ed è ben nascosta in un uovo in un luogo segreto. Questo mito viene poi ripreso dalla favola di Marja Morevna di fine Ottocento, una favola che ha moltissimo in comune con la nostra storia e di cui ritroviamo i personaggi principali: Koščej, Ivan, Marja e le sue sorelle che nel mito sono le sorelle di Ivan, e Baba Yaga. A tutto ciò aggiungete il fatto che la storia è ambientata nella Russia durante il primo cinquantennio del Novecento, che va dalla Rivoluzione bolscevica alla seconda Guerra Mondiale, e che ha connotazioni Steampunk, viene infatti definito dall’autrice “Mythpunk, un libro che ha le sue basi nel folclore e nel mito per poi aggiungere elementi di tecniche postmoderne fantastiche”, schakerate il tutto e avrete il perfetto mix che costituisce il nostro libro!

Curiosi di scoprirne di più?

Marja ha sei anni quando scopre che il mondo non è quello che sembra e quando scopre che solo lei può vederlo per come è realmente. Anno dopo anno, affacciata come ogni giorno alla sua finestra vedrà infatti un uccellino cadere da un albero e trasformarsi in un bel giovane che bussa alla sua porta per prenderla in moglie, ma non andrà davvero così perché il giovane sposerà una delle sue sorelle. Questo accadrà per tre volte, una per ogni sorella di Marja, la quarta volta invece sarà il suo momento giusto perché a presentarsi alla sua porta sarà il bellissimo e all’apparenza giovane Koščej, l’Immortale Zar della Vita che la condurrà nel suo magico Regno per farne la sua Zarina.

Avendo la certezza che non tutto è come appare Marja è sempre stata affascinata dalla magia, nessun altro riesce a comprenderla, vuole esserne parte, è coraggiosa e affamata di vita e avventure, per questo non esita dinanzi alla proposta di Koščej. Si trova così catapultata in un nuovo mondo, ricco e terribile, dove le case sono fatte di creature viventi fatte di denti, capelli, pelle, fatto di violenza e di morte perché Koščej e il suo Regno sono perennemente in conflitto con lo Zar della Morte, suo fratello Vij, vita e morte due facce della stessa medaglia, non può esistere uno senza l’altro.
Marja finirà per dover affrontare tre difficilissime prove impostale dalla temibile strega Baba Yaga per dimostrare di essere degna di sposare Koščej, farà amicizia con le particolari creature -lešij, vintovniki, vila- che popolano la sua corte e intesserà una complicata relazione con Koščej fatta di odio, amore e violenza.

Ammetto di non avere capito né Marja e né la sua relazione con Koščej che trovo per lo più tossica e insana, seppur per tanti aspetti siano perfetti l'uno per l'altra. Inizia con lui che vuole dominarla in tutti i modi e privarla della sua volontà imponendole la sua e poi finendo per invertire i ruoli, non sapendo più chi sia davvero la vittima e chi il carnefice. Marja evolverà e si trasformerà nella terribile e selvaggia creatura che avrà in pugno il cuore di Koščej e di cui non potrà più fare a meno pur soffrendo e facendosi del male a vicenda. E Marja diventerà davvero terribile, il suo bisogno di essere come i Demoni con cui vive e per questo essere ricordata nelle favole la porterà a cambiare e diventare violenta come loro, a provare piacere nel fare del male e a diventare il capo dell’esercito dello Zar.

La loro sicuramente è una relazione complicata, ma non sono riuscita ad entrare in empatia con loro né a condividere la maggior parte delle loro scelte e dei loro comportamenti, mi è spesso sembrato che a parte il sesso, la violenza e la fame per la vita non avessero altro in comune. Marja poi non mi è sembrato avere avuto mai ben chiaro quello che voleva davvero dalla vita. In un primo momento brama la magia e il mondo di quelle creature che lo abitano, poi lo abbandona per tentare di vivere la vita che se non avesse conosciuto la magia forse avrebbe potuto avere e qui si colloca uno dei personaggi più inutili di sempre, Ivan, insignificante e sciocco, ma predestinato ad essere per lei importante, così senza alcuna altra ragione che non sia anche qui il sesso e appunto la predestinazione. Nemmeno questo sarà abbastanza per Marja però che vorrà tornare al primo amore quando però ormai sarà troppo tardi e le cose irrimediabilmente cambiate per la Guerra che ormai avrà mangiato il mondo, quello vero e quello magico…

Non so davvero cosa pensare di questo libro, ci devo ancora riflettere e assaporarlo per bene per capire se mi sia piaciuto, ma soprattutto per chiarirmi se io lo abbia davvero compreso, perché per adesso mi sembra proprio di non averlo fatto!
E’ un po' come se tutti i personaggi si muovano su dei binari prefissati, perché è così che la favola deve andare, senza avere possibilità di scelta, in un eterno cerchio che si ripete di continuo, fino al finale ahimè dolceamaro. Mi è stato 'stretto' tutto ciò sebbene abbia apprezzato molto il finale in cui in un certo senso si riconciliano le diverse nature di Marja: la donna che era, quella che avrebbe potuto essere e quella che sarebbe sempre stata.

Quello che c’è di bello invece è la prosa, meravigliosa e poetica come poche altre, piuttosto complessa lo ammetto, spesso con salti temporali e di ambientazione che lasciano un po’ perplessi e con l’esigenza di andare a rileggere il pezzo precedente per essere sicuri di non aver perso dei pezzi per strada. Ma indubbiamente l’autrice ci sa fare con le parole, le sa usare e combinare in un modo tutto nuovo e tramite metafore e ricche descrizioni ci regala un racconto fatto di mille colori ed emozioni!

Mi è dispiaciuto che mi sia piaciuto comunque meno di quanto mi aspettassi, ma se cercate le vibes de "l’orso e l’usignolo" o di "cuore oscuro" questo libro potrebbe fare al caso vostro. Ma solo per la stessa ambientazione russa, perché questa è una favola molto più dark, cruda, affilata tanto da essere tagliente, a cavallo di due mondi, quello passato fatto di miti e leggende che stanno scomparendo soppiantati da un mondo moderno nato dalle ceneri della Guerra che abbandona i vecchi dei, ma che allo stesso tempo li farà sempre vivere nelle favole che si tramandano di generazione in generazione, per l'eternità.

3,5 ⭐⭐⭐

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