Recensione "Una dote di sangue" di S. T. Gibson

Ciao lettori, oggi vi lascio la recensione di Una dote di sangue di S. T. Gibson.

Titolo: Una dote di sangue
Autorə: S. T. Gibson
Pagine: 336
Editore: Oscar Mondadori
Anno: 2022
Gli uomini che hanno ucciso la sua famiglia e bruciato la sua casa l'hanno lasciata a terra agonizzante, vittima di una guerra che nessuno ricorda più. Ma un misterioso straniero riccamente vestito la trova, la salva a un soffio dalla morte e le dona una nuova vita e un nuovo nome: Constanta, colei che è determinata a vivere. È così che la figlia del fabbro di un villaggio della Romania medievale diventa la sposa perfetta per un re immortale. Insieme attraversano i secoli e i paesi, da Vienna alla Spagna, da Pietrogrado a Parigi. Quando però lui coinvolge nella sua rete di passioni e inganni anche una machiavellica gentildonna e un attore squattrinato, Constanta inizia a capire che il suo amato è capace di atti orribili. E dopo essersi alleata con i suoi consorti di sangue – la bellissima Magdalena, il brillante Alexi – inizia a svelare gli oscuri segreti del marito. Constanta si ritrova a scegliere tra libertà e amore. Ma i legami costruiti con il sangue possono essere spezzati solo dalla morte.

Recensione "Una dote di sangue" di S. T. Gibson

Una dote di sangue è la storia di un amore tossico. È la storia di Constanta che, morente sul campo di battaglia, viene salvata da uno sconosciuto che si rivelerà essere un vampiro. Come l'inizio di qualsiasi relazione tossica, la protagonista non sarà subito consapevole, ma ci sarà un percorso lento e che in questo caso durerà secoli. La consapevolezza arriva con Magdalena, un'altra amante che il vampiro ha nascosto a Constanta, ma soprattutto con il giovane ribelle Alexei, la goccia che farà traboccare il vaso.

Da quel momento Constanta capirà innanzitutto che non è speciale come pensava, che il rapporto con il vampiro è fatto di bugie, ma si renderà conto soprattutto del fatto che lui l'ha controllata, manipolata, privata della libertà per tutto il tempo.

Come Constanta, anche noi lettori saremo affascinati da questa figura, ma, come succede alla protagonista, a poco a poco ci rendiamo conto che nascosto dietro il velo c'è un mostro.

Questa non è una storia di vampiri e non parla nemmeno di poliamore, non nel modo in cui ci si aspetta, perciò non fate l'errore di leggerlo solo per questo. Una dote di sangue è una storia di abusi e parlarne tramite la figura del vampiro è stata una scelta azzeccata. Quando si parla di vampiri si pensa al controllo, alla forza fisica, al desiderio, al sangue. Tutto questo lo trovate in questo libro, ma viene visto sotto una luce differente.

Ho trovato molto potente il fatto che il vampiro non venga MAI chiamato per nome. Essendo un retelling delle spose di Dracula, sappiamo benissimo chi sia lui, ma in questo modo viene rese piccolo e insignificante - cosa che effettivamente è.

Una dote di sangue è narrato come una lunga e intima lettera, aspetto che inizialmente mi aveva un poco destabilizzato perché non è un tipo di narrazione che amo. Infatti all'inizio non è scoccata la scintilla, ma complice l'audiolibro ho deciso di proseguire. Sono felice di averlo fatto perchè alla fine mi ha sorpreso parecchio e ho fatto fatica a staccarmi dalle pagine, ammaliata dalle parole di Gibson.

Per via dello stile, i personaggi secondari non risultano particolarmente approfonditi, ad eccezione della voce narrante, ma non è una mancanza che pesa, anzi, i personaggi sono caratterizzati il giusto per far sì che la storia funzioni perchè ognuno di loro ha un ruolo ben preciso.

Il mio voto è di 4 stelline se consideriamo SOLO il romanzo, 3.5 se includiamo il racconto finale. Perché alla fine del libro c'è questo racconto extra dal punto di vista di Alexei che fa da epilogo. È un'aggiunta della casa editrice italiana, in lingua originale non è incluso nel romanzo, ma è extra. Queste brevi pagine mostrano un rapporto ambiguo e morboso tra i personaggi (intendo solo tra Magdalena, Constanta e Alexei). Un racconto di cui sinceramente non sentivo il bisogno perché il romanzo è già perfetto così.

Cosa ne pensate di questo libro? Lo avete letto o pensate di farlo?

Giusy

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