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Recensione "Sulle tracce di Jack lo Squartatore" di Kerri Maniscalco (Stalking Jack the Ripper)

Ciao lettori, oggi vi lascio la recensione di "Sulle tracce di Jack lo Squartatore" di Kerri Maniscalco, meglio conosciuto come "Stalking Jack the Ripper". E' il primo volume di una tetralogia che uscirà il 15 settembre, ad esclusione dell'ultimo volume in uscita il 10 novembre.

Titolo: Sulle tracce di Jack lo Squartatore
Autore: Kerri Maniscalco
Pagine: 372
Editore: Mondadori (Oscar Fantastica)
Data di uscita: 15 settembre
Preorder: non ancora disponibile

È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.

Ispirato agli efferati crimini irrisolti che hanno insanguinato la Londra di fine Ottocento, lo strabiliante romanzo d’esordio di Kerri Maniscalco tesse un racconto ricco di atmosfera che intreccia bellezza e oscurità, in cui una ragazza vittoriana molto moderna scopre che non sempre i segreti che vengono sepolti lo rimangono per sempre.

Recensione "Sulle tracce di Jack lo Squartatore" di Kerri Maniscalco

PREMESSA.

Questo libro è pieno di difetti e, come sempre, non mancherò di evidenziarli nella recensione, però vorrei anche che teniate a mente una cosa: è uno young adult, e secondo me uno di quelli indirizzato ad un pubblico giovanissimo che le persone non più giovanissime da un pezzo potrebbero o apprezzarlo comunque o detestarlo. 

Perché dico di tenerlo a mente? Perché se preso come tale secondo me si può benissimo sorvolare sui difetti e godersi la lettura. Cosa che ho fatto.

A me devo dire che è bastato il primo capitolo per inquadrare questo libro e azzerare praticamente tutte le mie aspettative (che già non erano altissime), quindi nel complesso non mi è dispiaciuto. Certo, mi aspettavo un libro totalmente diverso...

Siamo nella Londra vittoriana e la protagonista, Audrey Rose, ha una passione che per le ragazze di famiglia aristocratica è un po' inusuale: ovvero è affascinata dalla morte e dalla scienza forense. Ad alimentare la sua passione lo zio che le permette di assisterlo durante le sue "operazioni". E' proprio lì che incontrerà Thomas, un giovane studente e aiutante dello zio, e quando inizieranno i delitti entrambi daranno la caccia a Jack Lo Squartatore.

La trama è piuttosto semplice e lineare. Non ha colpi di scena e il colpevole è molto prevedibile. Proprio per questo penso che il target sia giovanissimo e possano apprezzarlo tantissimo. Non è un fantasy, ma è un mystery, fatto che ha giovato in suo favore perché comunque storie che hanno un pizzico di mistero, seppur non troppo complesso, mi intrigano sempre. Un po' credo sia stato questo a tenermi comunque ancorata alla lettura, ero curiosa di scoprire chi si nascondesse dietro il nome di Jack Lo Squartatore (nonostante appunto lo abbia azzeccato praticamente subito).

Però per me i personaggi sono stati una grandissima pecca perché li ho trovati insopportabili, un po' di più il personaggio maschile.

Il modo in cui è stata caratterizzata Audrey Rose non mi è piaciuto, ma ne capisco le motivazioni. Sempre tenendo in mente il target, l'autrice ha creato una protagonista che va contro le costrizioni sociali, quindi ribelle, ma allo stesso tempo in grado di apprezzare le frivolezze (come i vestiti). A me non piacciono i personaggi che devono a tutti i costi ostentare quanto siano diversi dagli altri e lei lo fa ogni secondo, per non parlare dei suoi pensieri sui vestiti in momenti del tutto inopportuni. La cosa che forse mi ha più infastidita è il fatto che Audrey Rose non ha poi così tante restrizioni, ma spesso è libera di fare quel che vuole. Da questo punto di vista zero coerenza storica. Allo stesso tempo però capisco l'esigenza di creare un personaggio femminile femminista (anche se in maniera forzata) che possa essere d'ispirazione per un pubblico giovane.

Thomas invece è stato irritante. Ho odiato due cose di lui: il suo essere fin troppo arguto e la sua simpatia forzata. Da prenderlo a schiaffi una pagina sì e l'altra pure. Nemmeno il racconto extra finale ("Ti presento Thomas",) mi ha fatto cambiare idea su di lui. Di conseguenza non ho apprezzato nemmeno la storia d'amore tra Audrey Rose e Thomas, sia perché l'ho trovata campata in aria sia perché non ho gradito le loro interazioni.

Lo stile è semplice, non è ricchissimo di descrizioni, e questo ha un lato positivo e uno negativo. Il lato positivo è che la lettura scorre molto bene, infatti ho impiegato pochissimo a finire il libro; quello negativo è che non si percepisce l'atmosfera vittoriana. Non viene descritta la Londra di fine 800, da nessun punto di vista. Niente balli, niente regole ferree, niente galateo. Inoltre l'autrice si è presa alcune libertà, come lei stessa dice nella nota finale, quindi ci sono anche inesattezze storiche. Proprio per questo penso che sia un libro per lettori giovanissimi, perché magari ne sanno di meno su certe cose e possono godersi la lettura. Se invece siete degli adulti che vogliono passare delle orette con una lettura poco impegnativa, questo potrebbe essere il libro giusto. 

Per me è stata una guilty pleasure. Mi sono divertita a leggerlo e a commentarlo e, a dirla tutta, ero anche abbastanza curiosa di leggere il seguito (di cui vi parlerò domani).

Un ultimo pensiero riguardo l'edizione. E' senza dubbio bellissima, arricchita di illustrazioni dell'epoca e un racconto extra che ci presenta i primi capitoli della storia dal punto di vista maschile.  

Valutazione: 3 stelle

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Commenti

  1. Giovane non è sinonimo di stupido. Se si decide di scrivere un libro che ha una base storica, come ambientazione o quant’altro, ci si dovrebbe premurare di studiare, documentarsi e prestare attenzione a ciò che si scrive. Usare la libertà come scusa mi pare una presa in giro nei confronti dei lettori giovani e meno giovani!

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    1. Naturalmente. Ma ci sono giovani (e intendo ragazzini tra i 14-15 anni) che sono poco esigenti e potrebbero apprezzare tantissimo una storia di questo tipo senza curarsi della poca coerenza storica. Per il resto sono d'accordo, le giustificazioni che l'autrice dà nelle note finali personalmente mi hanno fatto storcere il naso

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  2. A me Audrey Rose è piaciuta in questo primo volume, ma comunque ho trovato un sacco fastidioso il suo continuo rimarcare che lei è diversa dalle altre ragazze. Per il resto, nonostante i vari difetti che sono impossibili da non vedere, a me questo libro è piaciuto.

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  3. Io già ero dell'idea di non leggere questa nuova serie. Ogni giorno che passa trovo sempre più conferme. XD

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  4. A me Thomas invece è piaciuto molto, cosa strana visto che non sempre apprezzo personaggi del genere. XD Idem Audrey Rose, ma perché trovo noiosi la maggior parte degli storici, quindi la poca accuratezza storica non mi ha infastidita (ma so bene che è una cosa mia, ad altri sicuramente sì invece).

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  5. concordo con te, anche sulla premessa. Se penso a chi è indirizzato molte cose sono meno fastidiose. Però mi aspettavo altro

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