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Recensione "la prigioniera d'oro" di Raven Kennedy

Buongiorno lettori, oggi vi propongo la recensione de "la prigioniera d'oro" di Raven Kennedy, una lettura leggermente fuori comfort zone per quanto mi riguarda!


Titolo: La prigioniera d'oro. Re Mida e la gabbia dorata 
Autore: Raven Kennedy 
Pagine: 300
 Editore: Armenia 
Anno di pubblicazione: 2022

"Auren è la favorita di re Mida, l’uomo dal tocco d’oro, che la tiene in una gabbia dorata, simbolo del suo potere.
Questa «gabbia» copre l’intero piano superiore del castello, con gabbie integrate in ogni stanza e passerelle sbarrate collegate tra loro, in modo che Auren possa girare liberamente per il castello. La prigioniera si sente protetta e al sicuro nella sua gabbia. Ma da cosa?
Ha avuto una vita molto dura, ha vissuto per strada fino a quando Mida non l’ha salvata. Auren lo conosce da prima che diventasse re, il che spiega molto sul loro rapporto. Ma la sua vita, le sue sicurezze, stanno per cambiare brutalmente..."




RECENSIONE 'LA PRIGIONIERA D'ORO. RE MIDA E LA GABBIA DORATA' DI RAVEN KENNEDY

Questo è uno di quei casi in cui davvero non so proprio cosa pensare. A giorni di distanza dalla fine della lettura di questo libro, giorni in cui ho lasciato sedimentare le mie sensazioni, ancora non so dirvi se mi sia piaciuto o meno, per il momento diciamo che ancora un enorme NI!

Di questo libro in giro ne ho lette davvero di tutti i colori, visti i numerosi trigger warning ci sono praticamente quasi solo recensioni negative ed ho letti talmente tanti commenti per boicottarlo che le mie aspettative erano bassissime. L’ho letto comunque e proprio per questo con la mente aperta e senza alcun pregiudizio perché a me la trama di un retelling del mito di Re Mida attirava davvero tanto!

Allora, parto con il dire che sicuramente non l’ho trovato questo grande obbrobrio che in qualche modo mi aspettavo e che le scene più difficili sono ben inserite in un contesto dove non sono mai state fuori luogo. Ci sono scene di sesso orgiastico, non così tante, e una di uno stupro, ovviamente disturbante. Ci sono molestie, atteggiamenti violenti verbali e fisici, relazioni tossiche e la cosa che più colpisce è la condizione della donna, che qui viene vista come un mero oggetto da disporre come più aggrada agli uomini che possono farne ciò che vogliono. Tanto più che qui la protagonista e le altre comprimarie sono delle Selle Reali, praticamente delle prostitute di alto bordo considerate schiave sessuali per cui vi lascio immaginare la considerazione che hanno…

Tutto questo però è ben contestualizzato e mai giustificato, ci viene presentato come un dato di fatto del mondo di cui stiamo leggendo e che sinceramente in un certo qual senso mi aspettavo anche. Perché partivo dal presupposto che parlando di Re Mida, sebbene mi aspettassi una connessione molto maggiore e presente con l’Antica Grecia che invece è inesistente, parlare di orge, di harem, di un certo atteggiamento discinto e disinibito assunto a corte ci sta eccome. Da una corte medio orientale di altri tempi non mi sarei aspettata nulla di meno.

Qui è pero assente il fattore mitologico, Re Mida non viene baciato dagli Dei, ma possiede semplicemente una magia, qualsiasi cosa lui tocchi diventa oro, anche se in questa storia sembra saper dosare questo dono, potendolo usare a proprio piacimento.
Mida ha una relazione particolare e alquanto tossica con la protagonista Auren.
Lui la salva da una condizione difficile di cui sappiamo poco o nulla e viene perciò visto da lei come il suo salvatore, amico, amante, diventa tutta la sua vita e nulla potrebbe scalfire l’immagine perfetta che Auren ha di questo suo Re bellissimo e perfetto che ama il suo Regno e lo fa prosperare tra mille difficoltà. La classica sindrome di Stoccolma.
Non sappiamo come e perché, ma ad un certo punto Mida trasforma Auren in una vera e propria statua d’oro vivente, rendendola il suo bene più prezioso e facendola vivere per questo in una gabbia dorata da cui non esce quasi mai.

Auren sta apparentemente bene in questa condizione perché si sente sicura e protetta dal mondo di fuori che le ha causato solo dolore e sofferenza e perché in adorazione e riconoscenza per il suo salvatore. Tutto ciò inizia ad andarle però stretto perché si sente comunque sola, emarginata, è unica nel suo genere e per questo invidiata e considerata alla stregua di un trofeo da esibire e mostrare per vantarsene. Mida la considera una sua proprietà, una pedina da muovere e manipolare per i propri scopi, che fa passare per ‘amore’, dominandola sia psicologicamente che fisicamente. Auren inizia però a manifestare segni di ribellione ed a vedere scalfita quell’immagine di perfezione del suo Re che non esita ad umiliarla per i suoi giochi di potere.

Insomma c’è tanto di disturbante in questo libro, ma è tutto ‘dovuto’, bisogna accettarlo e rimanerne sconvolti per potere andare avanti con la storia e lo sviluppo e rinascita della protagonista che avverrà nei seguiti, almeno lo spero. Perché Auren è sì piuttosto lamentosa, ah che nervi, ma si intuisce che c’è molto potenziale in lei che sta per venire fuori e io non aspetto altro che vedere esplodere la bomba!

Per quanto riguarda lo stile di scrittura mi è piaciuto moltissimo, è scorrevole ma anche poetico, si legge molto velocemente anche se resta comunque un libro di introduzione, perché effettivamente in tutta la storia non succede NULLA! L’inizio è accattivante, ti prende subito, ci sono intrighi politici che lasciavano presagire grandi cose, poi l’ambientazione cambia e tutto diventa di una noia mortale dove non si muove una mosca, un sonno 😅 fino all’introduzione di nuove creature magiche! Ecco questo non me lo aspettavo proprio soprattutto non  in associazione a Re Mida (anche se ho capito che per leggere questo libro bisogna togliersi dalla mente l’Antica Grecia😂 ) e non sono sicura di averlo davvero digerito, stuzzicante però per il colpo di scena finale!

Il Worldbuilding è interessante, ma ancora non sviluppato sufficientemente, abbiamo qualche informazione sono dal capitolo finale con POV di Mida. E quanto avrei voluto una mappa, ma perché non la mettono mai, che problema hanno con le mappe??? Le mappe servono SEMPRE!

Tirando le somme? Non so se lo consiglierei, o meglio dipende dai seguiti, se tutto questo primo libro avrà un senso allora sì, per adesso non posso ancora sbilanciarmi!

Sappiate solo che è un libro per adulti e siate consci prima di leggerlo dei temi difficili che andrete ad affrontate!

Voi lo leggerete? L'avete già letto?


3⭐⭐⭐

Alessia














Commenti

  1. Bella recensione Alessia, mi sa che non lo leggerò o quanto meno non ora prima che escano i seguiti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Sabri, in effetti fai bene ad aspettare, spero solo che continuino con la pubblicazione della serie 😅🤞🏻

      Elimina

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