Nuova recensione! Oggi tocca a "Alla ricerca del Principe Dracula" di Kerri Maniscalco, il secondo volume della serie. Come sempre, nel mio articolo ci saranno pochi cenni al primo volume in modo che possiate farvi un'idea generale sulla saga. Inoltre il mistero da risolvere non è collegato al volume precedente.
Autore: Kerri Maniscalco
Pagine: 468
Editore: Mondadori (Oscar Fantastica)
Editore: Mondadori (Oscar Fantastica)
Anno: 2020
Dopo aver scoperto con orrore la vera identità di Jack lo Squartatore, Audrey Rose Wadsworth lascia la sua casa nella Londra vittoriana per iscriversi – unica donna – alla più prestigiosa accademia di Medicina legale d’Europa. Ma è davvero impossibile trovare pace nell’oscuro, inquietante castello rumeno che ospita la scuola, un tempo dimora del malvagio Vlad l’Impalatore, altrimenti noto come Principe Dracula.
Strane morti si susseguono, tanto da far mormorare che il nobile assetato di sangue sia tornato dalla tomba. Così Audrey Rose e il suo arguto compagno, Thomas Cresswell, si trovano a dover decifrare gli enigmatici indizi che li porteranno all’oscuro assassino. Vivo o morto che sia.
Recensione "Alla ricerca del Principe Dracula" di Kerri Maniscalco
Se avete letto la recensione di "Sulle tracce di Jack Lo Squartatore" sapete già che questa serie si sta rivelando una guilty pleasure e le mie aspettative per questo secondo volume non erano pervenute. Ad ogni modo una parte di me era curiosa perché sia l'ambientazione e sia il mistero sembravano più intriganti, inoltre ho letto pareri più entusiasti.
In effetti la trama di questo volume mi è piaciuta di più. A differenza del primo volume dove l'atmosfera vittoriana è praticamente assente, qui la Maniscalco si impegna un minimo con le descrizioni del castello del Principe Dracula. Certo, non l'ho trovata particolarmente travolgente, ma apprezzo il tentativo. Ciò che mi è piaciuto di più però è il ruolo delle leggende e del folclore rumeno all'interno della storia.
Anche il mistero da risolvere in questo volume l'ho trovato più intricato rispetto a quello del primo volume. Ho avuto qualche sospetto sin da subito, però la soluzione finale mi ha colto comunque di sorpresa. Questo perché la Maniscalco inserisce più personaggi secondari (il primo volume ne contava pochissimi, tipo 4).
E a proposito di personaggi, parliamo dei protagonisti. In alcuni momenti li ho trovati insopportabili, in altri mi hanno lasciato indifferente. Audrey Rose non mi piace. Il suo femminismo è forzato e per giunta gestito malissimo. Il suo voler essere a tutti costi una donna moderna non solo stona con il periodo storico, ma risulta anche fastidioso. E' femminista solo quando le fa comodo. Per non parlare del fatto che qui lei mi è sembrata un personaggio completamente diverso, ma soprattutto paradossale. Dice di essere in un modo e poi si comporta in un altro. Fa la ragazza moderna e poi si scandalizza se qualcuno si comporta in modo "svergognato" (parole sue). Per non parlare del fatto che parla sempre di quanto la sua vita da donna sia difficile, quando per essere una che vive alla fine dell'Ottocento ha più libertà di tutte le donne della sua epoca messe insieme.
Insomma, Audrey Rose, lamentati di meno.
Non mi sono piaciuti nemmeno i suoi sentimenti nei confronti di Thomas, maturati praticamente da un momento all'altro. Vero che nel primo volume c'era già qualcosa, ma in questo libro secondo me hanno saltato qualche step.
Passando a Thomas, devo dire che con mia sorpresa non mi ha infastidito tantissimo. Anzi, di tanto in tanto mi ha strappato un sorriso con la sua sfacciataggine. Continua a non piacermi più di tanto e io non sono interessata più di tanto né a lui né alla sua storia con Audrey Rose, però almeno l'odio che provavo nei suoi confronti è scomparso. Sul suo passato stendiamo un velo pietoso. Le rivelazioni sul suo conto mi hanno fatto storcere il naso.
Lo stile della Maniscalco, nonostante il miglioramento di cui vi parlavo, continua a non entusiasmarmi. Mi annoia quando si parla dei protagonisti e i loro sentimenti, quando si mette a descrivere tutto (questo aspetto è una lama a doppio taglio purtroppo), mentre mi tiene incollata alle pagine quando il focus è il mistero.
Direi che questo libro ha parti noiose, ma anche parti più interessanti e scorrevoli. Sicuramente nonostante tutti gli aspetti negativi, l'ho apprezzato più del primo e per me continua ad essere un buon intrattenimento.
Valutazione: 3,5 ⭐
Comunque anche alla fine di questo libro è presente un racconto extra, si chiama "Cara Daciana, Caro Thomas" e sono lettere che si scambiano il protagonista maschile con la sorella durante gli eventi di questo volume.
Ci rileggiamo domani con la recensione del terzo volume!
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Solo qualche step? Secondo me ne hanno saltati parecchi, senza contare che Audrey Rose non ama Thomas e basta. In caso contrario si sarebbe comportata in maniera diversa in più di un'occasione.
RispondiEliminaa me Thomas è piaciuto molto qui e questo tra i tre è il mio preferito. Concordo però in generale con te su tutto soprattutto su AR, che è veramente irritante
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