Hey belli, domani esce Immortal Rules.
Siete pronti ad allungare la vostra wishlist?
Titolo: Immortal Rules. Regole di Sangue
Autrice: Julie Kagawa
Data di pubblicazione: 24 Ottobre 2013
Editore: Fanucci
Prezzo: 10,00 €
Genere: distopico, fantasy
Saga: Blood of eden #1
TRAMA
In un mondo postapocalittico governato dai vampiri, gli umani sopravvissuti all’epidemia del Polmone Rosso hanno il destino segnato: arrendersi ai dominatori ed essere schedati e allevati in cambio del proprio sangue. Decidere di non sottoporsi alla registrazione significa mendicare ai margini della società, cercando di sfuggire ai continui attacchi di mutanti famelici originati dagli esperimenti per debellare il virus. È questa la realtà in cui Allison Sekemoto lotta per la sopravvivenza come una Non Registrata: i vampiri le hanno portato via la famiglia e tutti i suoi sogni e darebbe qualsiasi cosa per poterli sconfiggere. Ma il giorno in cui tocca a lei essere in pericolo di vita, è proprio un vampiro a darle una possibilità di scelta: morire come un’umana o diventare ciò che più odia per l’eternità. Allie sceglie di trasformarsi e non sarà facile difendere quel poco di umanità che le è rimasto. Soprattutto quando incontrerà qualcuno capace di vedere oltre il mostro che è diventata…
I vampiri non sono proprio il massimo per me, ma visto che è distopico e la storia sembra interessante, sicuramente gli darò una possibilità.
Vi lascio il primo capitolo, tradotta da Alice di Stargazer's Tides.
Lei ha già letto il libro in inglese e fatto anche una recensione, che vi consiglio di leggere ^^
Lei ha già letto il libro in inglese e fatto anche una recensione, che vi consiglio di leggere ^^
Umana
Capitolo I
Impiccarono i Non Registrati nel distretto del vecchio magazzino; era un’esecuzione pubblica, perciò tutti andarono a vederla.
Rimasi in fondo, un volto senza nome tra la folla, troppo vicina alle forche per sentirmi a mio agio ma incapace di guardare altrove. C’erano tre di loro questa volta, due ragazzi e una ragazza. Il più anziano aveva circa la mia età, diciassette anni. Era scheletrico, con grandi occhi spaventati e capelli scuri e oliosi che gli arrivavano alle spalle. Gli altri due erano ancora più giovani – quattordici o quindici anni, tirando a indovinare, e fratelli, dato che avevano entrambi capelli stopposi e sottili. Non li conoscevo. Non facevano parte del mio gruppo. Nonostante questo, avevano lo stesso aspetto di tutti i Non Registrati; magri e dai vestiti stracciati, gli occhi che saettavano attorno come quelli di un animale in gabbia. Incrociai le braccia stringendomele forte al petto, percependo la loro disperazione. Tutto finito. La trappola era scattata; i cacciatori li avevano presi, e non restava alcuna via di fuga.
Il protetto stava in piedi sul limitare del palco, tronfio e arrogante, come se li avesse catturati lui stesso. Camminava avanti e indietro, indicando i condannati e snocciolando un crimine dopo l’altro, gli occhi sbiaditi luccicanti di trionfo.
“…aggressione di un cittadino della Città Interna, furto, violazione di proprietà privata e resistenza all’arresto. Questi criminali hanno tentato di rubare alimenti della Classe Uno dal magazzino privato della Città Interna. Questo è un crimine contro di voi e, più importante, un crimine contro i nostri caritatevoli Signori.”
Sbuffai. Belle parole e gergo legale non cancellavano il fatto che questi criminali stessero facendo solo ciò che tutti i Non Registrati facevano per sopravvivere. Per diverse ragioni – destino, orgoglio o testardaggine – noi umani non registrati non avevamo il marchio dei nostri signori vampiri inciso sulla pelle, il codice che identificava chi eri, dove vivevi e a chi appartenevi. Naturalmente i vampiri dicevano che serviva per tenerci al sicuro, per tenere traccia di ognuno all’interno della città, per essere sempre a conoscenza di quanto cibo ci fosse a disposizione. Certo, come no. Qualsiasi nome avesse, era solo un altro modo di tenere la loro mandria umana sotto un dominio totale. Portare un collare attorno al collo sarebbe stata la stessa cosa.
L’essere un Non Registrato comportava diversi vantaggi. Non esistevi. Non eri segnato sui loro registri, un fantasma del sistema. Dato che il tuo nome non compariva in nessuna lista, non eri obbligato a presentarti alla donazione mensile di sangue, durante la quale protetti umani in impeccabili camici bianchi ti infilavano un tubicino in vena e convogliavano il tuo sangue in sacche trasparenti, successivamente sistemate dentro dei congelatori e portate ai Signori. Diserta un paio di donazioni e le guardie verranno a prenderti, costringendoti a versare il sangue in arretrato – anche se la cosa potrebbe lasciarti nelle condizioni di un sacco vuoto. I vampiri ottengono sempre il loro sangue, in un modo o nell’altro.
Essere un Non Registrato ti permetteva di scivolare attraverso le crepe. Non c’era nessun guinzaglio che i succhiasangue potessero strattonare. Dal momento che l’esserlo non era esattamente un crimine, si potrebbe pensare che tutti fossero Non Registrati. Sfortunatamente, la libertà era pagata a caro prezzo. Gli umani registrati ricevevano le tessere pasto. I Non Registrati no. E poiché i vampiri controllavano tutto il cibo della città, procurarsi abbastanza per sfamarsi era un problema.
Perciò facevamo ciò che avrebbe fatto chiunque nella nostra situazione. Elemosinavamo. Rubavamo. Recuperavamo cibo dovunque potessimo. Tutto, per sopravvivere. Nel Bordo, il cerchio più estremo della città dei vampiri, il cibo era scarso anche se eri un Registrato. I camion delle razioni arrivavano due volte al mese ed erano strettamente controllati. Ho visto cittadini Registrati venire picchiati solo per essere usciti fuori dalla fila. Perciò, se rientrare nella categoria dei Non Registrati non era esattamente un crimine, d’altro canto se venivi sorpreso dai succhiasangue a rubare e non avevi il marchio del Principe a fare bella mostra di sé sulla tua pelle, comunque fossero andate le cose non potevi aspettarti pietà.
Era una lezione che avevo imparato bene. Peccato che quei tre non l’avesso fatto.
“…due etti di soia, due patate, e mezza pagnotta.” Il protetto stava ancora andando avanti, e il suo pubblico adesso aveva gli occhi incollati alle forche, morbosamente affascinato. Scivolai tra la folla, allontanandomi dal palco. La sua voce compiaciuta risuonò dietro di me. Strinsi i pugni, desiderando colpirlo dritto sul suo sorriso. Dannati protetti. Da un certo punto vista, erano anche peggio dei succhiasangue. Avevano scelto di servire i vampiri, vendendo i loro compagni umani per la sicurezza e gli agi che l’azione comportava. Tutti li odiavano, ma allo stesso tempo tutti erano invidiosi di loro.
“Le regole riguardanti i cittadini Non Registrati sono chiare.” Il protetto stava giungendo alla conclusione, scandendo bene le parole in vista del gran finale. “Secondo la clausola ventidue, riga quarantasei della legge di New Convington, ogni umano sorpreso a rubare entro i confini della città e sprovvisto del marchio di protezione del Principe deve essere appeso per il collo. Gli accusati hanno qualcosa da dire come ultime parole?”
Udii voci smorzate. Il ladro più anziano imprecò contro il protetto, dicendogli di fare qualcosa di anatomicamente impossibile. Scossi la testa. Il coraggio non l’avrebbe aiutato. Niente adesso avrebbe potuto. Era giusto mostrarsi sprezzanti fino alla fine, ma era meglio non farsi catturare, come prima cosa. Quello era stato il suo errore e, in definitiva, sarebbe stato anche l’ultimo. Assicurati sempre una via d’uscita; era questa la prima regola dei Non Registrati. Fai quello che vuoi – odia i vampiri, insulta i protetti – ma non farti mai prendere. Affrettai il passo, uscii dalla barriera di folla e quasi mi misi a correre.
Il rumore sordo della botola che si apriva risuonò come un urlo nelle mie orecchie, anche sopra il mormorio di tutte le persone che stavano guardando. Il silenzio che seguì sembrava quasi vivo. Provai l’impulso di voltarmi, sbirciare da sopra la mia spalla. Ignorando il nodo che avevo allo stomaco, voltai l’angolo, mettendo fra me e le forche il muro in modo che non avessi la tentazione di guardare indietro.
Se prendete il capitolo e lo postate nel vostro blog, vi ricordo di taggare Alice!
Infine vi post le due cover originali, che sono stupende in confronto a quella italiana veramente pessima .-.
Alla prossima ^^
Questo libro mi sta aspettando sul mio scaffale, spero di riuscire a leggerlo quanto prima! *__*
RispondiEliminanoooo!!!!!!*_*..lo voglio!!!!!*_*...belle le cover originali però devo dire che a me non dispiace quella italiana..^_^
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